Mosca continua la sua guerra all’Occidente e stavolta a farne le spese è il mondo dell’informazione. Come riportato da Reuters, un tribunale di Mosca ha deciso di multare Google accusando il colosso della Silicon Valley di non aver rimosso da YouTube video contenuti giudicati fake news riguardo alla cosiddetta operazione militare speciale attualmente in corso in Ucraina. I giudici russi, inoltre, recriminano a Google di aver colpevolmente lasciato a libera visione dei corti riguardanti "modi per entrare illegalmente in strutture sorvegliate".
Non è la prima volta che Mosca multa Google
L’importo dell’ammenda rimane modesto, circa 3 milioni di rubli ovvero poco meno di 30mila euro stando al cambio attuale. Tuttavia non è la prima volta che questo accade, a luglio di quest'anno c'era già stata una super condanna a Google. Una sanzione da 21 miliardi di rubli per non aver cancellato alcuni contenuti che denunciavano l'offensiva militare russa in Ucraina.
Altro caso quando l'Agenzia federale russa per la supervisione delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni di massa (Roskomnadzor), si era rivolta ad un tribunale moscovita accusando il gigante tech di aver promosso video contenenti propaganda Lgbt. In quel caso i corti vennero rimossi e il gigante tech multato sempre per 3 milioni di rubli (all’epoca il cambio diceva 40mila dollari).
Sanzionate anche Reddit e Wikipedia Foundation
Tuttavia, la campagna sanzionatoria non risparmia nessuno. Il 15 agosto anche Reddit si è vista recapitare la prima multa targata Cremlino. Quasi 2 milioni di rubli, circa 210mila dollari. Milano Finanza riporta come il social network sarebbe incorso nella stessa casistica valevole per Google: non aver rimosso i "contenuti vietati" contenenti le fake news sulla campagna militare russa in Ucraina.
Stessa cifra, stessa sentenza e stesso giorno anche per Wikimedia Foundation, la fondazione che alimenta i progetti dell’enciclopedia online. La stessa aveva già provato a difendersi sostenendo che la propria divulgazione in merito all’operazione speciale, fosse in linea con gli standard della società.
È chiaro come la strategia russa viri verso un inasprimento delle pene verso chi esprime pareri dissonanti rispetto alla guerra in corso, il governo ha recentemente ha varato una legge bavaglio che dispone fino a 15 anni di carcere per chi diffonde
informazioni sull'esercito che dovessero essere giudicate "false" dalle autorità, e fino a cinque anni per chi è accusato di "screditare" l'esercito. In Russia criticare la scelta della guerra sembra ormai cosa impossibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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