Nuovi aiuti ma nessuna riconquista: il piano Usa per salvare Kiev dalla catastrofe

Gli Stati Uniti vogliono cambiare strategia per il 2024, concentrandosi sul rafforzare le difese ucraine e gettare le basi per il supporto finanziario e militare a lungo termine del Paese invaso

Nuovi aiuti ma nessuna riconquista: il piano Usa per salvare Kiev dalla catastrofe
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Dopo il fallimento della controffensiva del 2023 e con il pacchetto di aiuti militari da 61 milioni di dollari ancora bloccato dal Congresso, l’amministrazione Biden ha deciso di cambiare strategia in Ucraina. Gli obiettivi per il 2024 sono potenziare le difese di Kiev, in modo da renderla capace di respingere gli attacchi russi, e gettare le basi per il rafforzamento delle forze armate e dell’economia del Paese. La riconquista dei territori occupati non è più una priorità.

Un netto cambio di direzione rispetto allo scorso anno, quando gli Stati Uniti e le altre nazioni alleate hanno addestrato i militari ucraini e inviato loro attrezzature specializzate nella speranza che riuscissero a respingere rapidamente le truppe di Mosca. Un piano, questo, che si è schiantato contro le trincee e i campi minati russi. “È abbastanza evidente che per loro sarebbe difficile organizzare lo stesso tipo di offensiva su tutti i fronti”, ha commentato un ufficiale americano, sottolineando che all’idea di rendere l’Ucraina capace di mantenere le posizioni sarà affiancato l’obiettivo di “renderla molto più forte alla fine del 2024 e portarla su un percorso sostenibile”. La strategia di Washington è parte dello sforzo multilaterale dei Paesi pro-Kiev, i quali puntano a garantirle un sostegno in ambito economico e di sicurezza per i prossimi dieci anni. Il Regno Unito ha già presentato il suo piano e probabilmente Parigi sarà la prossima. Il successo dell’iniziativa, però, dipende interamente dagli Usa, di gran lunga i partner numero uno della nazione invasa dalla Russia per quanto riguarda il supporto finanziario e l’invio di materiale bellico. “Non sopravviveremmo senza l’aiuto degli Stati Uniti, è un dato di fatto”, ha ammesso il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista.

Questo cambiamento di strategia non comporterà, però, una totale passività da parte delle forze armate di Kiev. “I soldati ucraini non si limiteranno a scavare le loro trincee a nascondercisi”, ha assicurato un alto funzionario della Casa Bianca. “Ci saranno ancora passaggi di territori da una parte e dall’altra, soprattutto piccoli villaggi con poco valore strategico, lanci di missili e droni e bombardamenti russi contro le infrastrutture civili”. Anche Zelensky ha confermato che i piani per il 2024 non sono solo difensivi, perché “vogliamo mantenere l’iniziativa e non ridarla al nemico”, ma i governi occidentali vorrebbero che gli ucraini si concentrassero sulle strategie grazie alle quali hanno riscosso più successo: attacchi missilistici a distanza, operazioni speciali in Crimea e mantenimento della flotta di Mosca lontana dai porti principali del Mar Nero.

Non tutti i sostenitori di Kiev, però, sono d’accordo sul fatto che questo sia il momento giusto per cambiare strategia e distogliere il focus dall’invio al Paese invaso di tutto il necessario per affrontare con rapidità e decisione i russi sul campo di battaglia.

Qualunque sia la strategia da utilizzare, servono tutte le armi possibili”, ha commentato l’ex segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen. “Non si può vincere una guerra con un approccio incrementale e graduale. Bisogna sorprendere e sopraffare l’avversario”.

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