"Risponderemo agli attacchi con armi Usa". La minaccia di Lavrov all'Occidente

Il ministro degli Esteri russo ha affermato che nel prossimo futuro tutti vedranno la reazione agli attacchi effettuati da Kiev con armi occidentali contro le regioni della Federazione promessa dal presidente Putin

"Risponderemo agli attacchi con armi Usa". La minaccia di Lavrov all'Occidente
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La Russia torna a minacciare l’Occidente. Nel corso di un’intervista con il giornalista di Vgtrk Pavel Zarubin, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha dichiarato che Mosca risponderà ai bombardamenti effettuati dagli ucraini con l’uso di armi di fabbricazione statunitense contro le regioni della Federazione.

Il presidente ha detto che avremmo risposto. E sono convinto che lo vedrete nel prossimo futuro”, ha dichiarato il capo della diplomazia del Cremlino. Sulla natura della reazione del Cremlino al momento si possono fare solo delle speculazioni, ma le probabilità di un attacco diretto alla Nato sono molto basse. Potrebbe concretizzarsi la minaccia lanciata da Vladimir Putin il 5 giugno, durante un incontro con le principali agenzie stampa mondiali: “Se qualcuno fornisce armi di precisione per gli attacchi contro la Russia, considereremo una risposta asimmetrica, che consiste nel fornire armi simili a Paesi terzi affinché colpiscano le strutture sensibili dei Paesi che agiscono contro la Russia”.

Da quando gli Stati Uniti hanno dato il via libera a Kiev per colpire le regioni di confine della Federazione, l’offensiva delle truppe russe a Kharkiv ha perso slancio. La situazione è ancora più complessa per gli invasori nella penisola di Crimea, dove basi militari, porti e sistemi difensivi sono stati bersagliati a più riprese dagli Atacms americani e dagli Storm Shadow britannici, contro cui le batterie contraeree Sam-300 e Sam-400 si sono dimostrati inefficaci. A questi attacchi, si aggiungono i sempre più numerosi blitz di droni in profondità nel territorio russo, che prendono di mira depositi logistici o di petrolio e raffinerie.

L’ultimo attacco del genere è avvenuto nel pomeriggio del 7 luglio, nella regione di Voronezh. Stando a quanto riferito su Telegram dal governatore locale Aleksandr Gusev, gli abitanti del villaggio di Serhiivka, nel distretto di Podgorensky, sono stati evacuati dopo che i detriti di un velivolo senza pilota ucraino abbattuto dalle difese russe sono caduti su un deposito di munizioni, scatenando una serie di esplosioni. Non sono state segnalate vittime e sul posto è intervenuto il personale d’emergenza, militare e governativo.

"Il nemico ha immagazzinato missili terra-terra e terra-aria, munizioni per carri armati e artiglieria e scatole di cartucce per armi da fuoco", ha dichiarato un funzionario di Kiev all’Associated Press commentando il blitz. “È da questo magazzino che gli occupanti forniscono munizioni alle loro truppe in Ucraina”.

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