"Se attaccherete non potremo fermare Israele". Gli Usa avvertono l'Iran

La Casa Bianca mette in guardia Teheran, invitando la Repubblica Islamica a contrattaccare Israele come rappresaglia per i raid sui siti militari

"Se attaccherete non potremo fermare Israele". Gli Usa avvertono l'Iran
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Gli Stati Uniti mettono le mani avanti con Teheran. L'amministrazione Biden, a soli tre giorni dalle elezioni Usa, allerta l'Iran che, di fronte a un nuovo attacco contro Israele, la Casa Bianca non potrà in nessun modo fermare o contenere la risposta di Tel Aviv.

L'avvertimento dell'amministrazione Biden

A rivelare questi ultimi retroscena Axios, citando una fonte americana e un ex funzionario israeliano. "Abbiamo detto agli iraniani: non potremo trattenere Israele, non potremo garantire che il prossimo attacco sia calibrato e mirato come il precedente", riferiscono le fonti. Secondo quest'ultime, il messaggio è stato inviato direttamente agli iraniani, mentre il funzionario israeliano ha puntualizzato che la missiva partita da Washington sarebbe giunta a Teheran con la mediazione svizzera.

Il funzionario statunitense ha affermato che il messaggio è stato trasmesso direttamente agli iraniani, cosa degna di nota perché tali contatti diretti vengono raramente divulgati. La rivelazione arriva dopo che il leader supremo iraniano, Ali Khamenei, ha detto che gli Usa e Israele "riceveranno definitivamente una risposta devastante".

L'attesa della risposta iraniana

"I nemici, che siano il regime sionista o gli Stati Uniti d'America, riceveranno sicuramente una risposta schiacciante a ciò che stanno facendo all'Iran, alla nazione iraniana e al fronte della resistenza", ha dichiarato Khamenei nel video diffuso dai media di Stato iraniani. Un cambio di passo sostanziale, se confrontato con l'approccio più cauto che la Guida Suprema sembrava aver assunto nelle ultime ore, all'indomani dei raid israeliani sui siti militari iraniani.

Intanto, l'intelligence israeliana si aspetta che l'Iran attacchi Israele "nei prossimi giorni". Lo ha fatto sapere al Washington Post una fonte vicina ai vertici politici di Tel Aviv citando a sua volta informazioni dell'intelligence, dopo le dichiarazioni del leader supremo. Se la Casa Bianca ha rifiutato di commentare, la missione iraniana presso l'ONU non ha immediatamente rilasciato dichiarazioni.

Sale la tensione nell'area

Esmail Kowsari, membro del comitato per la sicurezza nazionale del parlamento iraniano, ha dichiarato questa sera che il Consiglio di sicurezza iraniano ha concordato una risposta, ma non ancora la data e la portata esatte. Kowsari ha affermato che l'attacco sarà eseguito in coordinamento con altri gruppi di "resistenza" (Hezbollah e Houthi?) nella regione e sarà più potente dell'attacco 1° ottobre. Dichiarazioni roboanti che potrebbero non corrispondere alla realtà, poiché le previsioni si aspettano un attacco di misura al pari di quello israeliano. Intanto il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno trasferendo in Medio Oriente ulteriori cacciatorpediniere con missili balistici, squadroni di caccia e aerei cisterna e diversi bombardieri d'attacco a lungo raggio B-52.

Il Segretario Lloyd Austin continua a chiarire che se l'Iran, i suoi partner o i suoi delegati dovessero sfruttare questo momento per colpire il personale o gli interessi americani nella regione, gli Stati Uniti adotteranno tutte le misure necessarie per difendere il popolo americano.

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