Ammissione di colpa per quanto accaduto lo scorso 7 ottobre e dimissioni. Aharon Haliva, capo dell'intelligence militare israeliana, si è dimesso per le falle legate all'attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele. Haliva si era già assunto la responsabilità degli errori commessi circa una settimana e mezza dopo lo scoppio della guerra. La sua mossa potrebbe ora creare un terremoto non da poco per Tel Aviv, creando le premesse affinché altri vertici della sicurezza israeliana facciano mea culpa per non aver scongiurato il raid del gruppo filo palestinese ed effettuino un passo indietro.
Le dimissioni del capo dell’intelligence militare
Se non è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno, poco ci è mancato. Già, perché Haliva, pur essendo la prima figura di alto livello israeliana ad essersi dimessa in relazione al blitz di Hamas, si era pubblicamente assunto la responsabilità per l'accaduto, non essendo riuscito a impedire l'attacco che ha, di fatto, sfondato le difese di Israele. Per la cronaca, quell’attacco avrebbe provocato 1.200 vittime, perlopiù civili, e la presa in ostaggio di circa altre 250 persone, oltre a scatenare la guerra di Israele nella Striscia di Gaza che va ormai avanti da oltre 6 mesi, e dove si contano oltre 34mila morti.
Secondo quanto riferito dalle Forze di difesa israeliane (Idf), il capo di stato maggiore ha accettato la richiesta di dimissioni di Haliva e lo ha ringraziato per il suo servizio. "Non abbiamo rispettato il nostro compito. Da allora mi porto dietro quel giorno nero, giorno e notte. Porterò per sempre con me il terribile dolore della guerra", ha scritto lo stesso Haliva in una lettera indirizzata al citato capo di Stato maggiore, chiedendo comunque l'istituzione di una commissione d'inchiesta. Nella lettera al tenente generale Herzi Halevi, Haliva non ha specificato in che cosa abbia sbagliato. Non è chiaro quando le dimissioni diverranno operative perché adesso Israele deve trovare un sostituto.
Cosa succede in Israele
Come ha scritto il Washington Post, ci si aspettava che Haliva - così come altri leader militari e di sicurezza - si dimettesse in risposta agli evidenti fallimenti che hanno portato al 7 ottobre e a quelli che hanno reso l’attacco così devastante. Ma la tempistica delle dimissioni non è chiara, perché Israele sta ancora combattendo Hamas a Gaza e il gruppo militante libanese Hezbollah nel nord. Per non parlare, poi, della tensione alle stelle con l'Iran dopo gli attacchi che si sono scambiati i due Paesi rivali. Resta da capire, come detto, chi sostituirà Haliva e quando il cambiamento diventerà effettivo.
Haliva, a differenza di Benjamin Netanyahu e altri personaggi rilevanti del sistema politico e militare di Israele, ha ammesso la sua responsabilità per gli errori che hanno consentito ad Hamas di sfondare le difese israeliane.
"In tutte le mie visite alle unità della direzione dell'intelligence militare negli ultimi 11 giorni mi sono seduto e ho sottolineato che l'inizio della guerra è stato un fallimento dell'intelligence", spiegava l’ormai ex capo dell’intelligence militare di Tel Aviv lo scorso ottobre. "La direzione dell'intelligence militare, sotto il mio comando, non ha avvertito dell'attacco terroristico effettuato da Hamas.
Abbiamo fallito nella nostra missione più importante e, in quanto capo della direzione dell’intelligence militare, mi assumo la piena responsabilità del fallimento", aveva quindi aggiunto Haliva. Che adesso si è dimesso lanciando un fortissimo segnale a tutto il Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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