I capitali di Teheran in fuga dall’Europa

Teheran. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad avrebbe dato ordine alle banche della Repubblica islamica di trasferire i capitali depositati presso gli istituti di credito in Europa per evitare che vengano congelati nel quadro di nuove sanzioni per il programma nucleare di Teheran. Lo scrive la stampa iraniana nel giorno in cui la Ue e gli Usa, nel loro vertice in Slovenia, hanno annunciato l’intenzione di adottare nuove sanzioni anche oltre quelle decise dall’Onu. Le voci di un imminente trasferimento dei fondi iraniani in Europa sono rimbalzate sui giornali di Teheran da Londra, dove alcuni diplomatici occidentali hanno parlato di un’operazione per rimpatriare miliardi di dollari con l’aiuto di società legate al regime iraniano costituite in alcuni Paesi arabi del Golfo.

Nella capitale iraniana, il viceministro degli Esteri per gli affari economici, Mohsen Talai, pur non confermando queste voci, ha detto che una gran parte dei capitali ha già lasciato l’Europa e ora «i depositi sono a livelli minimi, appena sufficienti per evitare che vengano chiusi i conti bancari». Buona parte dei fondi ritirati, ha aggiunto il viceministro, saranno investiti in azioni e in oro. Secondo una stima del quotidiano Etemad, ammontano a 75 miliardi di dollari i capitali all’estero.

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