I fratelli Aldous e Julian Huxley, inventori del "transumanesimo"

L'ideologia della Silicon Valley non è solo tecnica e neutrale

I fratelli Aldous e Julian Huxley, inventori del "transumanesimo"
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I discendenti di Prometeo abitano oggi in prevalenza nella Silicon Valley. Sono Peter Thiel, Elon Musk, Sergey Brin, Larry Page, Mark Zuckerberg. Senza dimenticare Steve Jobs. A Seattle c'è invece Jeff Bezos. Nella stessa città del Nord Ovest è nato e cresciuto Bill Gates. Sono gli uomini che hanno creato i marchi della nostra vita: Google, Facebook, PayPal, Tesla, Apple, Microsoft.

In teoria, sono tecnici o almeno si presentavano come tali fino a qualche tempo fa. Oggi si atteggiano a guru anche se non sono chiare le posizioni ideologiche e politiche. Di certo, la vecchia destra e la vecchia sinistra non c'entrano nulla. Elon Musk può piacere alla vecchia destra per il suo carattere libertario ma di certo è in aperto conflitto con la destra stessa non appena si passi a considerare il suo orizzonte: creare un uomo potenziato dalla tecnologia e destinato a colonizzare lo spazio. Con sfumature diverse, questa idea, il superuomo aggiornato al tempo delle Intelligenze artificiali, è un punto di riferimento per molti dei «tecnici» citati.

Se dovessimo nominare i «padri» spirituali della Silicon Valley, dovremmo parlare dei fratelli Huxley, il romanziere Aldous e il fondatore dell'Unesco Julian.

Il primo è l'autore del romanzo distopico (ma siamo sicuri?) Il mondo nuovo: la società è divisa in classi fondate sul patrimonio genetico, deciso a monte, in base alle esigenze collettive. La riproduzione è programmata ed esclusivamente in provetta. Una droga ricreativa, il Soma, dona una eterna felicità. Il sesso è libero e «fluido». Aldous è stato anche uno sperimentatore affezionato degli acidi lisergici. Dagli «sballi», condotti con spirito scientifico, aveva ricavato l'impressione che l'uomo dovesse spalancare le porte della percezione. Lo psiconauta di Aldous non è lontano dal tecnonauta pronto a navigare negli universi digitali della Rete.

Per molti, però, la rivelazione potrebbe essere Julian Huxley. La parola transumanesimo, nel senso corrente, l'ha inventata lui nel 1957, all'interno del saggio Nuove bottiglie per vino nuovo: «la razza umana può, se desidera, trascendere se stessa. (...) Per questa nuova consapevolezza è necessario trovare un termine. Forse transumanesimo andrà bene: l'uomo che rimane umano, trascendendo però se stesso, così da poter esprimere tutte le potenzialità insite nella natura». Tutte vuol dire proprio tutte: fisiche ma anche morali. Mette i brividi? Mette i brividi. La cosa divertente, si fa per dire, è che non c'è alcun segreto.

È tutto scritto, nero su bianco. Per farsi una idea, provate a guardare nel catalogo di Gog, l'editore che si è avvicinato a questo tema con maggiore curiosità. Potete partire da L'ideologia californiana di Richard Barbrook e Andy Cameron.

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