Immacolata, ecco le origini della festa

L’idea dell’omaggio floreale è degli scolari dell’istituto De Merode

Nica Fiori

Tota pulchra es, amica mea, et macula non est in te (Sei tutta bella, amica mia, e non vi è alcuna macchia in te). Questo verso, tratto dal Cantico dei Cantici, è scritto in un cartiglio sotto l’affresco settecentesco dell’Immacolata di piazza della Rotonda (sulla facciata della casa al numero 5). L’iconografia è quella tradizionale, con il manto azzurro, le mani incrociate sul seno e ai piedi il globo, la falce di luna e il serpente. Si tratta di una delle tante immagini stradali della Vergine, chiamate «madonnelle», che caratterizzano le vie cittadine, rendendo Roma un vero e proprio «santuario mariano» all’aperto. Anche in via Mario de’ Fiori, in piazza del Collegio Romano, in via Uffici del Vicario, in via del Pellegrino, e in altri contesti sei-settecenteschi troviamo l’Immacolata, a testimonianza di una devozione diffusa a Roma molto prima che Pio IX l’8 dicembre 1854 ne proclamasse ufficialmente il dogma. Vi era pure una confraternita e alcune chiese, tra cui quella della Concezione di via Veneto (notissima per il cimitero dei Cappuccini). Ma per i Romani l'Immacolata è per antonomasia la statua di piazza di Spagna, o più precisamente di piazza Mignanelli, collocata su un’antica colonna di cipollino, a sua volta poggiante su un’alta base, contornata da quattro profeti. Venne eretta nel 1856 per commemorare la proclamazione papale, non a caso a due passi dall’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, perché questa nazione si era maggiormente data da fare per ottenere la definizione del dogma. Ed è sempre da piazza di Spagna, ma stavolta dai Fratelli del collegio di San Giuseppe de Merode, che è partita l’idea di depositare un serto di fiori ai piedi della statua il giorno della sua festa. Era il 1885 e da allora la pratica si è diffusa alle maggiori aziende ed enti romani, fino a diventare una tradizione.
Anche quest’anno, alle 10, dopo aver assistito alla messa delle 9 nella chiesa della Trinità dei Monti, le delegazioni delle aziende di trasporto, dell’Italgas, dell’Inps, dei Marinai d’Italia, del Poligrafico dello Stato, dei Pompieri, eccetera, si recano in processione presso la colonna mariana per deporre omaggi floreali, circondati da una gran folla di romani e di turisti. La discesa lungo la scalinata di Trinità dei Monti è suggestiva e avanza lentamente, accompagnata dalla musica della banda dei Vigili.

La festa raggiunge il culmine alle ore 16 quando arriva il Papa per rendere, a sua volta, omaggio all’Immacolata e ammirare le composizioni multicolori e profumate che fin dall’antichità sono state associate alla Madre di Dio.

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