Zurigo - "Il governo italiano dovrà alla Fiat mezzo miliardo di euro entro fine anno" legati al meccanismo del credito di imposta nell’ambito del programma degli incentivi al settore auto. A margine di un incontro della Camera di Commercio italo-svizzera, Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, torna a polemizzare sui mancati finanziamenti pubblici: "L’aiuto a Fiat lo stiamo pagando noi, mentre i governi in Francia e in Germania danno aiuti direttamente. Siamo l’eccezione nel sistema europeo. Non siamo mai andati dal ministro Tremonti a chiedere una lira".
I crediti di imposta Ricordando che ogni auto in Italia è venduta sostanzialmente sottocosto, Marchionne ha fatto sapere che, già alla fine di settembre, il governo italiano doveva al Lingotto oltre 400 milioni di crediti di imposta. Con "credito d'imposta" si intende ogni genere di credito di cui sia titolare il contribuente nei confronti dell'erario dello Stato. Lo scopo può essere quello di compensare i debiti o di diminuire le imposte dovute. in sede di dichiarazione dei redditi. "Ogni vettura in Italia la vendiamo sottocosto - ha sottolineato l'amministratore delegato del Lingotto - il grande aiuto ce lo stiamo dando noi. Siamo l’unica eccezione al sistema europeo. Nel 2004 eravamo disastrati e non abbiamo mai chiesto aiuto a nessuno. Non abbiamo chiesto una lira al ministro Tremonti".
Dallo scorso febbraio il governo ha, infatti, disposto incentivi per l’acquisto di auto con basse emissioni, che scadranno a fine anno. Marchionne ha già chiesto la proroga di questa misura, ottenendo un’apertura del governo in materia. Una valutazione del governo è attesa a fine movembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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