Inchiesta P4, Papa darà battaglia: "La verità per riavere il mio onore"

Papa è già fuori ruolo dalla magistratura poiché in aspettativa per svolgere le funzioni di parlamentare: se si dimette non avrà lo stipendio da magistrato. Ieri il via libera alla richiesta di arresto. Il deputato: "Sto conducendo una battaglia di verità". E la Lega ora potrebbe salvarlo in Aula

Inchiesta P4, Papa darà battaglia: 
"La verità per riavere il mio onore"

Roma - La sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura ha sospeso Alfonso Papa in via cautelare dalle funzioni e dallo stipendio di magistrato. Papa, parlamentare che ieri si è autosospeso dal Pdl, è stato coinvolto nell’inchiesta della procura di Napoli sulla cosiddetta P4 e ieri la Giunta per le autorizzazioni della Camera ha dato il via libera alla richiesta di arresto nei suoi confronti. "Sto conducendo una battaglia di verità - commenta Papa - sull’ipotesi del carcere la valutazione spetta all’Aula sovrana".

La decisione del Csm Alfonso Papa è già fuori ruolo dalla magistratura poiché in aspettativa per svolgere le funzioni di parlamentare. Con la decisione della sezione disciplinare del Csm se dovesse dimettersi da parlamentare non percepirà lo stipendio da magistrato. La decisione di sospenderlo in via definitiva verrà presa dal Csm solo all’esito del processo penale che lo vede coinvolto. La decisione per la sezione disciplinare è stata presa questa mattina dopo circa un’ora di Camera di Consiglio.

La battaglia di Papa "Sto conducendo una battaglia di verità nelle sedi istituzionali, la condurrò nel processo per ricostruire la verità e riavere l’onore che come uomo, magistrato, politico e cittadino è stato attaccato nel corso di questi mesi", dice Papa ai microfoni di SkyTg24. "Ho vissuto quasi sette mesi di travaglio mediatico, attacchi e fango - dice Papa - rispetto ai quali mi sono chiuso nel riserbo più totale, sto lavorando per accertare la verità. Sull’ipotesi del carcere la valutazione spetta all’Aula sovrana".

La Lega potrebbe salvarlo Ieri Umberto Bossi ha detto che "Alfonso Papa deve andare in galera", ma potrebbe essere proprio la Lega a salvare il deputato del Pdl. Anche la componente maroniana, infatti, sarebbe orientata - riferiscono fonti bene informate del partito - a votare no alla richiesta di arresto. Il sì di ieri, insomma, sarebbe stato solo un modo per mandare un segnale in Giunta, secondo alcuni esponenti del partito di via Bellerio.

All’inizio della settimana prossima il "caso Papa" sarà oggetto di una riunione della Lega. Le stesse fonti parlamentari riferiscono che la componente ’aroniana potrebbe scegliere invece una linea più dura nei confronti di un altro esponente Pdl coinvolto nella inchiesta P4, ovvero Marco Milanese.

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