Milano - Quattordici anni di carcere sono una condanna che pesa come un macigno. Ma ancora di più, per il generale dei carabinieri Giampaolo Ganzer, pesa quello che la condanna pronunciata oggi dal tribunale di Milano significa. La sentenza dice che lui, per trent'anni uomo dell'Arma e delle istituzioni, una vita in prima linea contro il terrorismo e contro il crimine organizzato, a un certo punto della sua carriera ha imboccato la strada sbagliata. Per "carriera, visibilità, prestigio" ha forzato le norme della legge, trasformando la caccia ai narcos in qualcosa di diverso: una partita dove tutto era lecito, e dove in nome del risultato si potevano importare, raffinare, vendere chili e chili di droga, destinati a perdersi nel mercato sotterraneo gestito dai clan.
La sentenza Ganzer viene assolto dalla accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, uno dei reati più gravi previsiti dal nostro codice: la legge non fa distinzioni sul movente, e tratta allo stesso modo chi si mette a capo di una banda solo per accumulare miliardi, come chi agisce per impeto e per zelo. Per questo non si arriva ai 27 anni chiesti dai pm. Ma la condanna arriva ugualmente, per due episodi di cui Ganzer è considerato personalmente responsabile. Che una cellula del Ros, il reparto speciale che Ganzer ha continuato a guidare anche da imputato, fosse divenuta una scheggia impazzita - grazie anche agli appoggi di un magistrato, il pm Conte - l'inchiesta lo ha raccontato con dovizia di dettagli.
I dubbi Il vero tema su cui si sono combattuti anni di dibattimento è stato: cosa e quanto sapevano i capi? Che responsabilità dirette avevano Ganzer e il suo braccio destro Mauro Obinu, oggi alto dirigente dei servizi segreti, oggi condannato a sette anni? "Di quello che accadeva a Bergamo non sapevo assolutamente nulla", ha sempre detto Ganzer.
Governi di ogni colore gli hanno sempre dato fiducia, permettendogli in questi anni di continuare a guidare il Ros e a condurre inchieste delicate. Ma la sentenza di oggi non gli lascia via d'uscita. Ci sarà un appello, ci sarà una Cassazione. Ma la carriera del generale Ganzer finisce qui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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