Incroci fra tv e giornali, lo stop dell'Antitrust: "Inopportuno che il premier decida su proroga" 

Per l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, il presidente del Consiglio non può avere il potere di proroga sugli incroci di proprietà di giornali e televisioni successivamente al 31 marzo, come previsto nel decreto Milleproroghe

Incroci fra tv e giornali, lo stop dell'Antitrust: 
"Inopportuno che il premier decida su proroga" 

Roma - "E' inopportuno" che si attribuisca al premier il potere di prorogare o meno il divieto di incroci proprietari tra giornali e tv dopo il 31 marzo, così come prevede il decreto Milleproroghe. E' netto il giudizio dell'Antitrust alla luce della disciplina sul conflitto d’interessi, in una segnalazione inviata al premier Silvio Berlusconi e ai Presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani, auspicando che la disciplina del divieto di incroci sia sottratta alle competenze dell’attuale presidente del Consiglio. Senza una modifica in questa direzione della norma, l’adozione o la mancata adozione dell’atto di proroga, anche senza integrare automaticamente una fattispecie di conflitto di interessi, dovranno essere valutati dall’Antitrust - spiega l’Autorità garante della concorrenza e del mercato - per verificare l’incidenza specifica e preferenziale sul patrimonio del presidente del Consiglio e il danno per l’interesse pubblico.



Il precedente L’Autorità - si ricorda nella nota - già il 20 gennaio scorso aveva ricordato al Governo che l’estensione della validità temporale del divieto, direttamente disposta dal decreto legge, era stata esplicitamente auspicata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per tutelare il pluralismo dell’informazione: per tale ragione, non poteva essere configurata come un vantaggio patrimoniale del Presidente del Consiglio. Tuttavia la disciplina di un settore sensibile come quello editoriale, richiedeva un atteggiamento di precauzione che evitasse l’attribuzione di ogni potere discrezionale in capo al premier.

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