India, impiccagione per l'attentatore di Mumbai

Il tribunale speciale indiano ha condannato a morte per impiccagione Mohammed Ajmal Amir Kasab, l'unico terrorista catturato vivo dopo gli attentati agli hotel del 2008. Il pachistano è stato giudicato colpevole di oltre 80 capi d'accusa: nelle stragi morirono 166 persone

India, impiccagione per l'attentatore di Mumbai

Mumbai - Sarà impiccato il terrorista di Mumbai. Il tribunale speciale ha condannato all’impiccagione Mohammed Ajmal Amir Kasab, l’unico attentatore a essere catturato vivo nel 2008. Quattro giorni fa il giovane militante pachistano era stato giudicato colpevole di oltre 80 capi di accusa, tra cui insurrezione armata, cospirazione e pluriomicidio. Il verdetto è giunto a 17 mesi dalle stragi in cui morirono 166 persone, tra le quali l’italiano Antonio Di Lorenzo.

I precedenti Il codice penale indiano prevede la pena di morte per impiccagione, ma le esecuzioni sono rare. L’ultima volta che il boia è entrato in azione è stato il 14 agosto 2004 a Calcutta quando fu impiccato un omicida e stupratore. Ma erano nove anni che un condannato non andava più al patibolo. Dall’indipendenza dell’India la pena capitale è stata inflitta in circa 2mila casi, ma le esecuzioni sono state solo 45.

Gli altri condannati sono nel braccio della morte in attesa di un giudizio di grado superiore o hanno ottenuto la commutazione della pena in ergastolo. In attesa della grazia presidenziale ci sono 50 condannati.

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