Ictus, un esame del sangue rivoluzionario ora lo diagnostica

Il nuovo test che è in grado di rilevare i sintomi dell'ictus almeno sei ore prima della loro comparsa può rappresentare un'importante svolta nella diagnosi precoce di questa pericolosa condizione

Ictus, un esame del sangue rivoluzionario ora lo diagnostica
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L'ictus è una grave condizione che si verifica quando l'afflusso di sangue al cervello si riduce o si interrompe completamente. Viene così meno la giusta quantità di ossigeno con conseguente morte del tessuto cerebrale coinvolto.

Ictus ischemico ed emorragico: differenze

Dati alla mano, il 75% delle diagnosi interessa soggetti con più di 65 anni, soprattutto uomini. Esistono due tipologie di colpo apoplettico:

  • Ischemico: è la forma maggiormente frequente ed è causata dal restringimento o dalla totale occlusione di un vaso arterioso cerebrale
  • Emorragico: si tratta della forma più pericolosa ed è provocata dalla rottura di un'arteria cerebrale. Spesso la perdita ematica, facendo pressione sul tessuto del cervello, provoca danni irreversibili.

I sintomi e le conseguenze dell'ictus

L'ictus è una vera e propria emergenza medica, pertanto i sintomi anche lievi devono essere prontamente riconosciuti. Il tempo è un fattore essenziale per la prognosi. Di solito la sintomatologia è repentina. Il paziente può lamentare una strana perdita di forza o di sensibilità ad un arto.

Altre manifestazioni frequenti includono: formicolio al viso, disartria (difficoltà nell'articolare in modo corretto le parole), afasia (difficoltà a comprendere il significato delle parole), atassia (mancanza di coordinazione), diplopia (visione doppia), bocca storta, mal di testa, confusione mentale, nausea e vomito.

Come già detto, il riconoscimento precoce dei segni fa la differenza tra la vita e la morte o una serie di conseguenze invalidanti. Tra queste ricordiamo la paralisi semi-totale o totale dei muscoli motori, il dolore cronico, l'incapacità di ragionamento. Ancora la perdita della memoria, i cambiamenti del comportamento, le problematiche del linguaggio e della deglutizione.

Ictus, il nuovo test diagnostico

Gli scienziati del Brigham and Women's Hospital, guidati da Joshua Bernstock, medico specializzando in neurochirurgia, hanno sviluppato un nuovo test che combina biomarcatori basati sul sangue con un punteggio clinico al fine di identificare i soggetti colpiti da un ictus da occlusione dei grandi vasi con elevata precisione. Lo studio è stato pubblicato su "Stroke: Vascular and Interventional Neurology".

Gli ictus da occlusione dei grandi vasi sono la conseguenza dell'ostruzione di un'arteria principale del cervello. Quando l'afflusso di sangue è compromesso, la mancanza di ossigeno e di sostanze nutritive provoca la morte delle cellule cerebrali in pochi minuti. Queste tipologie di colpo apoplettico richiedono un trattamento rapido con trombectomia meccanica, una procedura chirurgica che recupera l'ostruzione.

«La trombectomia meccanica - ha affermato Bernstock - ha salvato la vita a migliaia di persone. Prima viene messa in atto, migliore sarà l'esito del paziente. La nostra nuova tecnologia ha il potenziale di consentire a più individui a livello globale di ottenere questo trattamento più velocemente».

Lo studio

Il team di ricerca ha precedentemente preso di mira due proteine specifiche presenti nel sangue capillare: la proteina acida fibrillare gliale (GFAP) che è associata a emorragie e lesioni cerebrali traumatiche e la proteina D-dimero. Ha inoltre dimostrato che i livelli di questi biomarcatori basati sul sangue, combinati con i punteggi FAST-ED (Field Assessment Stroke Triage for Emergency Destination), potrebbero identificare gli ictus da occlusione dei grandi vasi, escludendo altre condizioni.

Per l'attuale studio sono stati presi in esame i dati di una coorte di 323 pazienti ricoverati per colpo apoplettico in Florida tra maggio 2021 e agosto 2022. Gli scienziati hanno scoperto che la combinazione dei livelli dei biomarcatori GFAP e D-dimero con i dati FAST-ED ha permesso di rilevare gli ictus con una specificità del 93% e una sensibilità dell'81% a meno di sei ore dall'insorgenza dei sintomi.

Gli studiosi stanno lavorando ad un promettente utilizzo futuro di questo strumento diagnostico nei Paesi a basso e medio reddito, dove l'imaging avanzato non è sempre disponibile.

Stanno altresì conducendo un'ulteriore prova prospettica per misurare le prestazioni del test quando viene utilizzato in un'ambulanza. Bernstock si dichiara fiducioso.

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