Con il termine infarto si indica la necrosi (morte) delle cellule che compongono la tonaca muscolare del cuore. Ciò avviene come conseguenza di una mancata irrorazione del muscolo di sangue arterioso. Dati alla mano, il disturbo colpisce in maniera più frequente gli anziani e i soggetti di mezza età. Inoltre si stima che negli uomini il rischio aumenta a partire dai 45 anni. Nelle donne, invece, a partire dai 55 anni.
Le cause dell'infarto
Nel 90% dei casi l'infarto è causato dall'aterosclerosi, una malattia vascolare caratterizzata dall'accumulo nelle pareti delle arterie di placche aterosclerotiche che, se si infiammano e si ulcerano, possono dar vita ad emboli e trombi. Proprio questi ultimi, ostruendo le coronarie, provocano l'attacco cardiaco.
Tuttavia non devono essere trascurate altre condizioni, come lo spasmo cardiaco, la vasculite cronica e le infezioni che colpiscono il miocardio. Attenzione, infine, ai fattori di rischio che predispongono all'insorgenza dell'infarto. Tra questi figurano l'ipertensione, il fumo di sigaretta, i trigliceridi alti, l'obesità, la sindrome metabolica. Ancora il diabete, la familiarità e alcune patologie autoimmuni.
I sintomi dell'infarto
Spesso i sintomi dell'infarto si confondono con quelli di altre condizioni. Inoltre la loro intensità è variabile. Nessuna delle seguenti manifestazioni deve essere trascurata:
- Dolore al petto
- Malessere
- Algia alla mandibola, al collo e/o alla schiena
- Dolore alla spalla e al braccio sinistro
- Dispnea
- Sudorazione fredda
- Respiro sibilante
- Stato d'ansia
- Tosse.
Lo studio
Gli scienziati dell'Università Johns Hopkins, guidati dall'assistente ricercatore Peng Zheng, hanno messo a punto un nuovo esame del sangue in grado di diagnosticare l'infarto in pochi minuti anziché in ore. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Advanced Science.
«Gli attacchi cardiaci - ha affermato Zheng - richiedono un intervento medico immediato. Tuttavia la diagnosi può rivelarsi molto impegnativa e quasi impossibile al di fuori di un contesto clinico. Abbiamo creato una nuova tecnologia capace di stabilire rapidamente e in maniera precisa se qualcuno sta avendo un infarto».
Come funziona l'esame del sangue che diagnostica l'infarto
Zheng e i suoi colleghi sviluppano strumenti diagnostici mediante la biofotonica, ovvero utilizzano la luce laser per rilevare i biomarcatori. Questi ultimi sono risposte corporee a condizioni particolari, tra cui la malattia. Nel nuovo lavoro il team ha usato la tecnologia per individuare nel sangue di un paziente i primi sintomi di un attacco cardiaco.
Le differenze rispetto a una diagnosi classica
Solitamente la diagnosi classica dell'infarto prevede l'esecuzione di un elettrocardiogramma e di esami del sangue che, non solo richiedono almeno un'ora di attesa, ma che spesso devono essere anche ripetuti. Il nuovo test ematico, invece, fornisce risultati in cinque-sette minuti. È altresì più accurato e conveniente rispetto ai metodi attuali. Sebbene sia stato creato per essere impiegato in ambito clinico, il test potrebbe essere adattato come strumento portatile per i soccorritori in ambulanza o per i privati cittadini. Il cuore dell'invenzione è un minuscolo chip con una superficie nanostrutturata rivoluzionaria su cui viene testato il sangue.
Una diagnosi più rapida anche per altre malattie
La metasuperficie del chip migliora i segnali elettrici e magnetici durante l'analisi della spettroscopia Raman, rendendo così visibili i biomarcatori dell'infarto in pochi secondi, anche a concentrazioni estremamente
basse. Secondo gli scienziati lo strumento potrebbe essere adattato in futuro per rilevare il cancro e le patologie infettive. Servono ora ulteriori indagini.Leggi anche:
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