Attacco ischemico: quanto dura, i sintomi per riconoscerlo e fermarlo

Quando il cervello non riceve abbastanza sangue si parla di ischemia cerebrale, ovvero si ha una carenza d'ossigeno che può rivelarsi pericolosa. Scopri i sintomi e come prevenirla

Attacco ischemico: quanto dura, i sintomi per riconoscerlo e fermarlo

Il cervello è l'organo più importante del nostro corpo, è posto a capo del sistema nervoso centrale ed è il regista delle nostre funzioni. Coordina e monitora i pensieri, il linguaggio, i movimenti, la memoria e il buon funzionamento degli organi del corpo stesso, regolando anche il respiro e il battito del cuore. Circa il 25% del sangue pompato da quest'ultimo viaggia verso il cervello stesso, trasportando un elemento fondamentale: l'ossigeno.

Quando la quantità di sangue in arrivo risulta inferiore al necessario, per assolvere le funzioni cerebrali, si ha una carenza di ossigeno che porta alla lenta degenerazione del tessuto cerebrale. In termini medici ci troviamo di fronte a un'ischemia cerebrale, una problematica che va trattata in modo rapido e preciso.

Una condizione medica che può diventare grave, e risulta potenzialmente mortale se non viene curata nel modo giusto. Per riconoscerla è importante intercettare i sintomi, così da affrontarla nel modo migliore. Scopriamo le cause, il ruolo della prevenzione e quali sono i trattamenti più importanti per affrontare l'ischemia cerebrale.

Ischemia cerebrale, di cosa si tratta

L'ischemia cerebrale è una problematica che coinvolge il cervello e, come accennato, si manifesta quando questo riceve un quantitativo di sangue inferiore al consueto e di conseguenza anche di ossigeno. I nutrienti necessari per la sopravvivenza del cervello diminuiscono e si crea una condizione di sofferenza del tessuto cerebrale. Le tipologie di ischemia cerebrale sono due:

  • ischemia focale, che coinvolge solo un'area limitata del cervello ed è causata da un trombo o da un embolo responsabili del blocco del flusso del sangue in un' arteria;
  • ischemia globale, in grado di coinvolgere più aree del cervello tanto da ridurre o azzerare il flusso sanguigno e la presenza di ossigeno.

I sintomi da non sottovalutare

L'ischemia cerebrale si palesa attraverso una serie di sintomi da non sottovalutare, come ad esempio:

  • problemi di vista a tutti e due gli occhi, con visione doppia o con cecità a uno due;
  • difficoltà nel parlare;
  • senso di debolezza a un arto, a metà del corpo oppure a tutto l'organismo;
  • coordinazione e movimenti difficoltosi;
  • vertigini, capogiri;
  • perdita di conoscenza.

L'attacco ischemico può apparire come un episodio acuto con una durata variabile, che oscilla tra i pochi minuti e le 24 ore. In presenza di questi sintomi è bene intervenire rapidamente, così da bloccare la situazione ed evitare danni peggiori.

Ischemia cerebrale, le cause

Per comprendere questa condizione è importante conoscerne le cause scatenanti, nell'ischemia cerebrale i vasi sanguigni sono protagonisti perché sono soggetti a una riduzione o interruzione del flusso ematico. Questa condizione si presenta per le seguenti cause:

  • aterosclerosi dei vasi che trasportano il sangue al cervello, dove le pareti di questi collegamenti risultano meno elastiche e toniche per via della presenza di un accumulo di calcio, oppure di colesterolo, cellule infiammatorie e materiale fibrotico;
  • malattie cardiache, come cardiopatie e fibrillazione atriale, in grado di determinare la formazione di emboli responsabile dell'ostruzione dei vasi cerebrali;
  • coaguli di sangue, responsabili della trombosi venosa profonda, in grado di formarsi all'interno del vaso stesso riducendo così l'afflusso di sangue;
  • malattia dei piccoli vasi, in grado di creare un'ostruzione nelle piccole arterie e che vede nel diabete e nell'ipertensione arteriosa le cause scatenanti;
  • altri fattori scatenanti, ma più rari, sono riconducibili all'impiego delle droghe o di alcuni medicinali, alla presenza di alcune malattie genetiche, nella dissecazione dei vasi cerebrali o nei difetti di coagulazione;
  • fattori di rischio, come l'età avanzata del soggetto, uno stile di vista sbilanciato, l'eccesso di fumo e alcolici, l'obesità, l'assenza di attività fisica.

Quali esami diagnostcano un'ischemia

Riabilitazione

Per verificare la presenza di un'ischemia cerebrale è importante non perdere tempo e rivolgersi al medico di fiducia o all'ospedale più vicino, a fronte dei primi sintomi sospetti. Una prima anamnesi terrà conto dei sintomi clinici, alla quale verranno affiancati una serie di esami quali:

  • ECG ed ecocardiogramma;
  • controllo della pressione e del battito cardiaco;
  • VES;
  • TAC;
  • Risonanza magnetica.

Come si può prevenire l'ischemia

Se l'episodio rientra nelle prime quattro ore e mezza dalla sua manifestazione il medico potrà somministrare una serie di farmaci, utili per liberare il vaso occluso così che la circolazione possa riprendere. A seguire verranno prescritti farmaci antiaggreganti o anticoagulanti, il monitoraggio dei valori della glicemia e della pressione. In tandem con un valido percorso riabilitativo, che il paziente seguirà in base alla singola situazione.

La prevenzione gioca un ruolo fondamentale così

da arginare i fattori di rischio, senza incappare in questa grave problematica. Lo stile di vita riveste il ruolo principale, deve risultare sano ed equilibrato e contemplare:

  • esercizio fisico regolare;
  • mantenere il peso forma evitando un accumulo dannoso di grasso corporeo;
  • limitare il consumo di alcolici;
  • evitare di fumare;
  • seguire un'alimentazione sana povera di grassi di origine animale e sale, ma ricca di frutta, verdura, fibre e pesce;
  • sopra i 50 anni di età è bene effettuare esami di controllo quali un'ecografia delle arterie che portano sangue al cervello, una visita cardiologica e un ECG.

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