Tumore al seno e alle ovaie, scoperto il meccanismo di protezione

La scoperta potrebbe migliorare il trattamento per le donne affette dal carcinoma mammario e ovarico

Tumore al seno e alle ovaie, scoperto il meccanismo di protezione
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Sono le forme cancerose più frequenti nel sesso femminile. Secondo l'Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) e l'Associazione di oncologia medica, le diagnosi di tumore al seno sono in aumento. Solo nel 2020 si sono ammalate 54.976 donne. Non va meglio sul versante tumore alle ovaie. Nel nostro Paese, infatti, il killer silenzioso fa registrare oltre 5mila nuovi casi e oltre 3mila decessi.

L'unica speranza è rappresentata dalla ricerca scientifica. Di recente gli studiosi dell'Università di Friburgo sono giunti alla conclusione che contrastare le modifiche metaboliche del cancro con il farmaco zolendronato potrebbe rendere l'immunoterapia con cellule T gamma delta più efficace contro il carcinoma mammario triplo negativo. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

I ricercatori dell'Università di Helsinki hanno invece compreso il modo in cui le cellule cancerose ovariche interagiscono con il sistema immunitario, eludendolo al tempo stesso. Questa importante scoperta apre la strada alla messa a punto di nuove terapie. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

Le cause del tumore al seno e alle ovaie

Le cause del tumore al seno e di quello alle ovaie sono ancora in parte sconosciute, tuttavia si pensa che la loro insorgenza sia legata ad alterazioni genetiche, in particolare a mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2. Esistono, poi, fattori di rischio che predispongono alla comparsa delle malattie. In particolare quelli del carcinoma mammario includono:

  • La menopausa tardiva;
  • Il menarca precoce;
  • La nulliparità;
  • Il seno denso;
  • Le terapie ormonali;
  • Il sovrappeso e l'obesità;
  • L'abuso di alcol;
  • Il fumo di sigaretta;
  • La radioterapia.

Oltre al sovrappeso, all'obesità, alle terapie ormonali, alla radioterapia e al fumo di sigaretta, sono fattori di rischio del cancro ovarico:

  • L'età avanzata;
  • Il numero elevato di ovulazioni;
  • La familiarità;
  • L'endometriosi;
  • L'esposizione all'asbesto.

Tumore al seno e alle ovaie, scoperto un complesso proteico

Gli scienziati del Francis Crick Institute hanno scoperto e approfondito la struttura e la funzione di un complesso proteico necessario per riparare il DNA danneggiato e in grado di proteggere dal cancro. Lo studio, condotto dai ricercatori Luke Greenhough ed Eric Liang, è stato pubblicato sulla rivista Nature. Ogni volta che una cellula si replica, possono verificarsi errori sotto forma di mutazioni, tuttavia esistono proteine specializzate per sanare il DNA incidentato.

Le donne con mutazioni in una proteina del DNA nota come BRCA2 sono predisposte al tumore al seno e a quello delle ovaie che spesso si sviluppano in giovane età. Nella clinica le neoplasie vengono trattate con un farmaco che inibisce PARP, ovvero un'altra proteina necessaria per la riparazione del DNA.

Gli studiosi hanno usato la microscopia crioelettronica per rivelare la struttura anatomica di quattro di queste proteine. Esse si uniscono per formare un complesso chiamato BCDX2. Ciò ha consentito loro di mappare le mutazioni associate alle neoplasie sulla struttura 3D, di rivelare le regioni importanti del complesso e di comprendere perché alcune mutazioni impediscono la riparazione del DNA, con conseguente instabilità dei geni e possibile avvento della malattia.

Una speranza

Il team ha altresì analizzato il ruolo di BCDX2 nella cellula, scoprendo che agisce come uno "chaperone molecolare", ovvero aiuta a colpire un'altra proteina (RAD51) permettendo il suo riconoscimento e assemblamento nelle aree dove deve avvenire la riparazione del DNA. Dunque BRCA2, BCDX2 e RAD51 sono le proteine protagoniste del processo di riparazione del DNA noto come ricombinazione omologa.

Luke Greenhough ha affermato: «Per la prima volta siamo stati in grado di mostrare i legami diretti fra la struttura e la funzione del complesso proteico e di comprendere il perché le mutazioni in un qualsiasi componente di BCDX2 favoriscono la comparsa del cancro. Abbiamo finalmente appreso il suo ruolo cruciale nella riparazione del DNA».

Secondo gli scienziati le donne con una storia familiare di tumore al seno e alle ovaie dovrebbero essere sottoposte a screening per le mutazioni

nelle proteine che compongono BCDX2 per ottenere un quadro completo del loro rischio. I ricercatori sperano ora di fare luce su un altro complesso proteico, CX3, anch'esso coinvolto nella genesi del cancro.

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