Ora l’Anpi premia pure un terrorista palestinese

La sezione Anpi di Vicenza consegnerà "l'attestato di amico" a Marwan Barghouthi, terrorista palestinese pluricondannato

Ora l’Anpi premia pure un terrorista palestinese
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C’era una volta l’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani d’Italia che ripudiava il fascismo e, di conseguenza, ogni forma di violenza. Che detestava la sopraffazione del Ventennio e quindi, ovviamente, qualsiasi forma di autoritarismo. Il passato, purtroppo, è d’obbligo. Ora l’Anpi, in questo caso la sezione di Vicenza, ha deciso consegnare una tessera onoraria a Marwan Barghouthi, terrorista palestinese pluricondannato.

Nessun errore di battitura. Il volantino della manifestazione parla chiaro. Per la giornata di oggi, giovedì 16 gennaio alle ore 18, la sezione Anpi “N. Boscagli” di Vicenza, si legge, consegna l’attestato di amico”a Marwan Barghouthi. Sempre in collegamento da Ramallah, a ricevere l’attestatto ci saranno i familiari del terrorista e la presidente di Assopacepalestina, Luisa Morgantini. A completare il quadro ci pensa, in collegamento da Roma, Tina Marinari, coordinatrice delle campagne Amnesty International, e Miriam Gagliardi a introdurre l’incontro.

Volantino Anpi terrorista palestinese
volantino Anpi Vicenza

Il “curriculum” di Barghoudi, per usare un eufemismo, è già noto alle autorità israeliane. Nato a Ramallah nel 1959, finora la giustizia israeliana gli ha dato cinque ergastoli. Il motivo? È presto detto: secondo Israele sarebbe colpevole dell’assassinio del monaco greco Tsibouktsakis Germanus nel 2001; dell’israeliana Yoela Hen a gennaio dell’anno successivo; di Eli Dahan, Yosef Habi, e Salim Barakat, uccisi in un attentato a Tel Aviv. Le “prodezze” sanguinarie del terroista sono note: tra queste la fondazione del gruppo terrorista Martiri di Al-Aqsa e la leadership di Tanzim, gruppo armato che, tra le altre cose, ha portato attacchi concreti contro i civili israeliani.

Ma non basta. La scia di sangue ha portato con sé una lunga serie di commenti negativi che lo hanno isolato sul piano internazionale. Se in Italia viene esaltato dalle fazioni di estrema sinistra, l’ex ambasciatore di Israele, Naor Gilon, che ha vissuto in prima persona l’operato di Barghouti, non ha mai avuto paure nel definirlo un terrorista, che ha scelto la strada della violenza e usato il gruppo dei Tanzim, da lui comandato, per uccidere nove civili israeliani”.

Parole che dovrebbero far riflettere chi si erge a difensore della democrazia contro i presunti fascisti al governo e, con la stessa disinvoltura, si apprestano a riconoscere e legittimare un terrorista palestine a tutto tondo.

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