"Amareggiato e stupito, lascio la direzione Pd". L'annuncio di Ermini dopo il caso Spinelli

Dopo i profondi imbarazzi dentro il Partito Democratico ligure e la telefonata di Andrea Orlandi, l'ex vicepresidente del Csm abbandonda il "parlamentino" dem per occuparsi del vertice del Cda del gruppo dell'imprenditore genovese ancora ai domiciliari

"Amareggiato e stupito, lascio la direzione Pd". L'annuncio di Ermini dopo il caso Spinelli
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Alla fine, tra i due incarichi contemporanei che stavano per provocare dei profondi imbarazzi tra dirigenti e militanti dem, David Ermini ha deciso di lasciare la direzione nazionale del Partito Democratico. L'ex vicepresidente Csm, nella giornata di ieri, aveva ricevuto la richiesta di un passo indietro da parte di Andrea Orlando, candidato in pectore del centrosinistra per la presidenza della Regione Liguria, riguardo alla responsabilità del Consiglio di Amministrazione di Spininvest, società del gruppo di Aldo Spinelli. Invece ha preferito abbandonare il suo incarico nel "parlamentino" del Pd per non creare troppi malumori nella sinistra e continuare a godere del suo nuovo ruolo professionale.

Ermini ha comunicato la propria scelta questa mattina direttamente al presidente nazionale del Partito Democratico, Stefano Bonaccini. All'agenzia LaPresse l'ex deputato renziano racconta di avere avuto una telefonata con il neo parlamentare europeo (già due volte governatore dell'Emilia-Romagna) a cui ha manifestato "tutto il suo "sincero stupore" e "amarezza per le strumentalizzazioni che sono state fatte e che continuano sul mio ruolo nella direzione nazionale". L'ex numero due del Consiglio Superiore della Magistratura aggiunge inoltre che mai avrebbe pensato "che assumere un incarico professionale potesse suscitare imbarazzi, che risentono evidentemente della situazione e del clima a Genova e in Liguria. Per questo - conclude - poiché non voglio creare alcuna difficoltà al Pd ho riferito al presidente Bonaccini che lascerò la direzione nazionale".

Del resto la sua fresca nomina a presidente del gruppo Spinelli, coinvolto nella maxi-inchiesta per corruzione e finanziamento illecito ai partiti - con il patron Aldo ancora ai domiciliari - non aveva per niente convinto il movimento dem, soprattutto proprio nella Liguria che si appresta a tornare anticipatamente al voto dopo le dimissioni di Giovanni Toti. Enormi tensioni, in questo senso, erano state registrate presso i segretari locali Simone D'Angelo e Davide Natale che in una nota avevano preso le distanze, definendo la scelta di Ermini "del tutto personale e inopportuna". Il caso era piombato poi inevitabilmente dentro l'Aula del Consiglio regionale dove Angelo Vaccarezza, esponente di Forza Italia, aveva srotolato un cartello a inizio seduta con scritto "Ermini uno di voi".

Sonia Viale (Lega) aveva poi denunciato che "l'ex vicepresidente del Csm e membro in carica della direzione nazionale del Pd va a lavorare per la holding del Gruppo Spinelli: una pagina nera nella storia della Repubblica italiana".

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