La degenza di Silvio Berlusconi all'ospedale San Raffaele di Milano non gli ha impedito di occuparsi personalmente delle principali tematiche all'ordine del giorno della politica italiana. "Sto meglio", ha assicurato il Cav. Che ora deve recuperare le forze e, da buon ottimista, ha garantito che "è solo questione di tempo". Il suo sguardo è gia rivolto alle elezioni europee del prossimo anno, a cui si arriverà con un rinnovamento del partito e con una linea del governo che è stata già tracciata.
Il ricovero al San Raffaele
Berlusconi, intervistato dal Corriere della Sera, ha fatto sapere che è rimasto molto colpito dall'amore dimostrato dal suo popolo e dall'onda di affetto dei suoi avversari politici. Senza dimenticare la professionalità dei medici e del personale sanitario. Ha parlato alla stampa per la prima volta dopo i 45 giorni di ricovero: "È stata dura, ma sono sempre stato fiducioso". Sono dunque arrivate le tanto attese dimissioni dal San Raffaele, dove si trovava dallo scorso 5 aprile per curare un'infezione polmonare insorta nel quadro di una leucemia mielomonocitica cronica.
Il Cav ha voluto puntare l'attenzione anche sulla componente umana, sottolineando come l'affetto della famiglia sia un fattore di grande supporto nei momenti difficili. A tal proposito ha citato la sua compagna Marta Fascina: "Ha superato se stessa, mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali, spiegabili solo con il grande amore che ci lega". Allo stesso modo è stato notevole il ruolo dei figli, del fratello e degli amici: "Mi sono stati anch'essi molto vicini, ogni giorno".
Il ruolo di Forza Italia
In vista delle prossime elezioni europee sarà indispensabile occuparsi della riorganizzazione di Forza Italia, la cui storia - dal 1994 a oggi, è quella di un "continuo rinnovamento". Berlusconi ha rivendicato la decisione di scendere in campo per evitare la vittoria dei comunisti, facendo notare che la sua scelta si rivelò cruciale per rinnovare profondamente la politica. "Ma perché il rinnovamento sia credibile dobbiamo prima di tutto rinnovare noi stessi. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo, ovviamente senza rottamare nessuno", ha aggiunto.
Il Cav si è detto molto soddisfatto dal modo in cui è stato gestito il partito azzurro che, potendo vantare una classe dirigente nazionale e locale "esperta e autorevole", si è fatta trovare pronta a ogni evenienza. Comunque ha voluto rimarcare che "non sono e non saranno soli", anche perché ha affermato che continuerà a esercitare "appieno" le sue responsabilità di fondatore e leader di FI.
Berlusconi si è detto convinto del fatto che Forza Italia avrà "una funzione sempre più importante", avendo sempre come pilastro l'identità del centro liberale e cristiano. Negli anni scorsi ha preso spazio la "persecuzione giudiziaria" nei suoi confronti che alla fine si è conclusa con una serie di assoluzioni. Dal suo punto di vista ci sono i presupposti per una svolta futura alla luce della macchina del fango che lo ha colpito: "Credo che gli italiani se ne stiano progressivamente rendendo conto e che torneranno a darci una larga fiducia".
Le prospettive positive per FI non mancano: lo spazio al centro "si allarga" e di conseguenza gli azzurri "lo presidiano con coerenza". Un effetto logico considerando l'asse massimalista del Partito democratico e il tramonto del Terzo Polo "che è morto prima ancora di nascere". Ecco perché Berlusconi ha sottolineato il ruolo del suo partito: "Siamo gli unici davvero liberali, cristiani, garantisti, europeisti, atlantisti. Siamo l'unica espressione italiana del grande centro della politica europea, il Partito popolare".
Le priorità del governo
Il presidente di Forza Italia ha indicato quelle che a suo giudizio rappresentano le priorità su cui concentrarsi in questo momento. Su tutte spiccano la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale, "anche per far ripartire l'occupazione giovanile", e la realizzazione della riforma fiscale "procedendo verso la flat tax". Senza dimenticare l'obiettivo delle pensioni minime a 1.000 euro da centrare entro la fine della legislatura.
Ovviamente non si può non procedere nella direzione della riforma della giustizia "secondo le linee indicate dal ministro Nordio". Bisogna inoltre snellire la burocrazia e modernizzare le infrastrutture: "Dobbiamo insomma rendere il nostro Paese attrattivo per chi lavora e per chi crea lavoro". Quanto alla Rai che verrà, Berlusconi ha ribadito la necessità di garantire il pluralismo "dando spazio alla professionalità" ed evitando le etichette di parte: "È quello che il governo si è impegnato a fare".
I rapporti nel centrodestra
Il Cav è stato interpellato pure sul rapporto personale con gli alleati di centrodestra. "Sono assolutamente eccellenti", ha dichiarato. Non a caso ha voluto ringraziare Giorgia Meloni e Matteo Salvini per essergli stati vicini in queste settimane "come dei veri amici". Infatti ha posto l'accento sul fatto che il rapporto non è limitato solamente alla sfera politica, "ma è fatto anche di un profondo legame personale".
A Berlusconi è stato chiesto di esprimersi sulla possibilità di un rapporto più stretto con Matteo Renzi, considerando anche la rottura di Italia Viva con Azione di Calenda. A tal proposito ha sostenuto che, al di là delle occasionali convergenze che si possono trovare in Parlamento, "non si potrà andare" oltre fino a quando "non ne trarrà le conseguenze politiche scegliendo la nostra metà campo". "Dice spesso cose giuste", ha annotato.
La tragedia in Emilia-Romagna
La tragedia che ha colpito l'Emilia-Romagna impone una riflessione sul contributo dell'Unione europea. Il Cav ha assicurato che comunque l'impegno italiano "è totale", dalla sospensione di tutti i pagamenti agli aiuti per il pagamento dei canoni di affitto passando per l'attivazione del fondo di garanzia per le piccole imprese: "Di fronte alle drammatiche immagini che ci vengono dalla Romagna nessuno sforzo è troppo grande per aiutare quelle popolazioni".
Infine Berlusconi, attenendosi a quanto affermato dalla gran parte della comunità scientifica, ha osservato che i cambiamenti climatici sono in corso ed è "ragionevole pensare che, per una parte significativa, dipendano dall'uomo".
La tutela della Terra non conosce ideologia e schieramento politico, ma allo stesso tempo ha puntato il dito contro un certo ambientalismo che "ha più a che fare con l'avversione per il nostro modello di civiltà che con la difesa dell'ambiente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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