Il progetto del Terzo Polo è naufragato prima ancora che potesse arrivare al traguardo delle elezioni europee, che è ciò per cui è nato. La frattura tra Carlo Calenda e Matteo Renzi è insanabile, non esistono le condizioni affinché le parti continuino a comunicare per avviare un progetto insieme, come dimostrano il rancore e l'astio che il leader di Azione riversa sul suo ex alleati tramite i social non appena ne ha la possibilità. È un crescendo di tensione tra i due, tanto che ora in molti, all'interno stesso dei due partiti, mettono in dubbio l'ipotesi che il gruppo parlamentare composto da Italia viva e Azione possa continuare a esistere.
"Mandiamo Calenda nel gruppo Misto? Ma no, siamo persone tranquille. Chiediamo solo a Calenda di smetterla con queste follie e impegnarsi insieme sulla lista unitaria alle europee", avrebbe detto all'Adkronos chi in queste ore ha avuto modo di parlare con Renzi. Si evidenzia, quindi, almeno dalla parte di Italia viva, la volontà di non procedere con una scissione al Senato, almeno per il momento. Certo, l'ipotesi non è poi così peregrina ma al momento resta tale, almeno in parte renziana. Ed è proprio il partito di Renzi a poter fare la parte del leone in questa situazione, perché con l'arrivo di Claudio Borghi dal Partito democratico, dove il senatore non si sentiva più a suo agio con l'arrivo di Elly Schlein, Italia viva ha i numeri per fare un nuovo gruppo autonomo, cosa che non può dire Azione.
I prossimi giorni saranno cruciali in chiave europee e il prossimo 24 maggio è stato confermato l'evento di Roma, che vedrà impegnati numerosi esponenti europei di Renew ma anche gli stessi Calenda e Renzi, che sono attesi a un confronto su "La necessità di una forza politica riformista in Europa". Ma tutto è in forse, anche perché lo stesso leader di Azione, parlando in tv, ha escluso una lista comune. "Mi sono sbagliato io a fidarmi, perché Renzi ha fatto Renzi", ha detto Calenda, rivelando un presunto gioco di Italia viva alle sue spalle per "scippare" parlamentari.
Le prossime settimane saranno determinanti per i due partiti e per capire quale sarà la strada
che intraprenderanno. Le condizioni per un cammino comune non ci sono al momento e all'orizzonte non sembrano esserci i presupposti per ricostruire quel rapporto fiduciario che aveva dato avvio al progetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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