È la metà praticamente esatta del finanziamento pubblico annuo ai partiti. Quarantacinque milioni e 622mila euro. Qui non è lo Stato a pagare. Ma cittadini, imprenditori, società. Tutti coloro che hanno contribuito con una «donazione» superiore ai 5mila euro a sostegno di un movimento politico. Gli importi devono essere tutti depositati alla Camera dei deputati entro novanta giorni da quando è avvenuto il versamento. Sono trascorsi tre mesi dalle elezioni del 24 e 25 febbraio, e quindi nell'elenco sono riportati tutti i finanziatori che hanno contribuito ad alimentare i fondi dei partiti in vista dell'appuntamento delle politiche. Quarantacinque milioni di euro in meno di cinque mesi. L'oro dei partiti per donazioni volontarie vale più di 300mila euro al giorno.
Ci sono poi anche le partite di giro, i contributi interni ai singoli candidati. L'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro che dà un milione e 50mila euro a Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia (più 40mila euro all'ex grillino Giovanni Favia). Soldi al vento, visti gli esiti della consultazione elettorale, dove Ingroia è rimasto fuori dal Parlamento. Quindici milioni di euro di Silvio Berlusconi a Forza Italia. Quattrocentotrentaduemila euro del Pd a Umberto Ambrosoli, candidato (sconfitto) del centrosinistra in Lombardia. Quattrocentocinquantamila euro della Lega Nord a Bobo Maroni. Lista Civica di Mario Monti ha avuto invece oltre due milioni di euro dai sostenitori.
Nel lungo elenco non compare il Movimento Cinque Stelle. Il M5s ha ottenuto 774mila euro da più di 27mila donatori, ma nessun versamento ha superato la quota dei 5mila euro, dunque la lista non deve essere depositata per legge alla Camera. Grillo di recente ha spiegato che il buco economico del blog, il mezzo più efficace di comunicazione e propaganda dei Cinque Stelle, è stato ripianato con i soldi di Gianroberto Casaleggio. Ma nella lista non c'è traccia di versamenti al nuovo movimento politico per la comunicazione. Mancano anche eventuali contributi dei parlamentari, che invece abbondano negli altri schieramenti. Franco Marini, per esempio, ha versato 20mila e 500 euro al partito e 10mila alla sede abruzzese.
Nel Partito democratico, Ambrosoli dichiara entrate volontarie per 888.499 euro. Le curiosità: lo sfidante di Maroni in Lombardia ha ricevuto 10mila euro da Confindustria Monza e Brianza, 37mila euro da Veronica Marzotto, 16mila euro dalla Lega Regionale cooperative e mutue della Lombardia, 20mila euro dalla fondazione Smemoranda. Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds fino allo scioglimento, ha donato 40mila euro al Pd dell'Emilia Romagna, ma in compenso ha ricevuto 262mila 660 euro dai privati. Tra questi, più di 37mila euro dalla Federazione Italiana Tabaccai, 3mila euro da Assopetroli, 50mila euro dal broker di assicurazione Pca di Tortona. Le coop hanno ancora un ruolo nel finanziamento volontario alla sinistra: 10mila euro a Cesena, 15mila a Forlì.
Mario Monti ha ottenuto con la sua Scelta Civica più di 88mila euro dal Italia Futura (nazionale, ligure e di Faenza) la fondazione che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo. Centomila euro da Enrico Bondi. Centomila euro da Francesco Merloni e 40mila dalla nipote, candidata, Maria Paola. In totale due milioni e 103mila. Non sono stati molto utili alla causa nemmeno i 400mila euro donati direttamente dalla famiglia Caltagirone a Pier Ferdinando Casini, che alle elezioni si è fermato all'uno virgola otto per cento. Senza contare i contributi delle società del gruppo, come 80mila euro dalla Pantheon 2000 e 100mila euro dalla Porto Torre spa.
Il Pdl ha ottenuto ben 17 milioni 329mila euro da donazioni. Il grosso arriva da Forza Italia, il resto lo fanno deputati e senatori, anche 25mila euro a testa. Il contributo maggiore, quindici milioni, appunto da Fi, come «versamento finalizzato alla restituzione al cessionario dei minori importi erogati al Pdl da Camera e Senato per le elezioni politiche del 2008». Un'altra eredità dal passato sono i vecchi alleati.
Come l'Udc Totò Cuffaro (ora è in carcere) a cui Forza Italia ha versato 220mila euro. Angelino Alfano dichiara un'entrata di 8.400 euro dalla Management engineering consulting di Torino, per «trasporto in aereo privato».
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