Colpo di scena da Porro: parte l'inno comunista. Poi Vannacci stende l'okkupante Salis

A Quarta Repubblica l'inno dell'Internazionale per presentare lo spirito con cui i centri sociali occupano gli immobili. Il generale: "Non esiste un diritto alla casa"

Colpo di scena da Porro: parte l'inno comunista. Poi Vannacci stende l'okkupante Salis
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Non accade tutti i giorni di sentire l'inno dell'Internazionale e di vedere le foto di Lenin nel salotto liberale di Nicola Porro. È successo ieri, quando a Quarta Repubblica è andato in onda il canto rosso che ha fatto pure alzare il pugno chiuso al mai domo Piero Sansonetti. Perché? C'è un motivo. E tutto sta nell'ideologia di Ilaria Salis, la neo eurodeputata di Avs che nei giorni scorsi ha rivendicato, insieme al suo segretario Nicola Fratoianni, il diritto ad occupare immobili.

"I movimenti per la lotta della casa provano in un altro modo a risolvere dei problemi che le istituzioni non risolvono e non sempre ciò che è giusto corrisponde a ciò che è legale e i parlamentari possono anche modificare le leggi non giuste", ha detto l'ex detenuta appena sbarcata a Bruxelles. "Mi ritrovo nelle battaglie per questo diritto - le ha fatto eco Fratoianni - Anche nelle occupazioni, sto con Ilaria. Occupare le case non sia considerato un reato". A Porro queste frasi ricordano un documento storico, decisamente datato, ma che evidentemente ancora ispira alcuni rappresentanti politici. Si tratta della Costituzione sovietica del 1936. All'articolo 6 si legge: "La terra, il sottosuolo, le acque, le foreste, le officine, le fabbriche, le miniere, le cave, i trasporti per ferrovia, per via d'acqua e per via aerea, le banche, i mezzi di comunicazione, le grandi imprese agricole (...) e il complesso fondamentale delle abitazioni nelle città e nei centri industriali sono di proprietà dello Stato, cioè patrimonio di tutto il popolo".

Chiaro? Tutto è dello Stato, non del singolo privato. Quindi chiunque ne abbia bisogno può appropriarsene per risolvere "in altro modo" i disagi abitativi. Ed è qui che Roberto Vannacci interviene: "La Salis ha usato un'espressione che mi lascia basito - dice - Se sei cittadino, quello che è giusto deve essere legale altrimenti ti metti nel campo dell'illegalità che è punita dalla legge. La giustizia non viene decisa dall'individuo ma dalla legge di cui un gruppo sociale si dota. E queste leggi vengono decise dalla democrazia, dove una maggioranza decide e una minoranza si adegua".

Per il generale, neo deputato a Bruxelles per la Lega, "con queste occupazioni siamo di fronte alla dittatura delle minoranze che si arrogano il diritto di prevaricare chi rispetta le legalità, lavora e quelle case o le affitta o le compra in maniera legale". Colpita e affondata.

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