Conte s'improvvisa veggente: "Il governo si schianterà..."

Il leader del M5S è convinto: "Meloni rimarrà scornata al referendum sul premierato". Ma dai sondaggi emerge che gli italiani sono a favore dell'elezione diretta del presidente del Consiglio

Conte s'improvvisa veggente: "Il governo si schianterà..."
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Ancora in lotta con Elly Schlein per lo scettro da leader del centrosinistra e impegnato nella lotta con il Partito democratico per vantare la paternità delle battaglie, ecco che Giuseppe Conte per qualche istante si allontana dalle impegnative sfide dai banchi dell'opposizione per improvvisarsi veggente. Alza gli occhi al cielo, controlla la posizione degli astri e senza pensarci due volte svela la profezia: il centrodestra si schianterà al referendum sul premierato. Quella dell'avvocato è forse una sua forte speranza che però ha spacciato come assoluta convinzione. Ma, allo stato attuale, l'orientamento degli italiani sulla riforma istituzionale è ben diverso dal suo.

La profezia di Conte sul referendum

Il presidente del Movimento 5 Stelle ha invitato la maggioranza a modificare il testo in Parlamento. Si è detto d'accordo sulla necessità di rafforzare la figura del premier mantenendo l'equilibrio tra i vari organi costituzionali, eppure la riforma proprio non gli va giù: ritiene che il punto più delicato sia la figura del presidente della Repubblica in quanto "viene degradato a una funzione meramente protocollare".

Fatte le premesse del caso, Conte è passato alla predizione mostrandosi certo del fatto che alla fine il governo non si muoverà lungo una prospettiva referendaria "in cui sono convinto che Meloni rimarrà scornata". "Si andrà a schiantare nel referendum confermativo", ha affermato nell'intervista a La Repubblica facendo riferimento all'eventuale mancata correzione del testo. E nessuno lo smuove da una sicurezza: a suo modo di vedere gli italiani respingeranno con forza questo progetto "quando capiranno che la figura del capo dello Stato viene degradata e umiliata".

C'è un punto politico che non può sfuggire. Conte è il leader di un movimento politico nato vantando il rapporto con i cittadini e con i territori, consultando costantemente la base per le decisioni più importanti e rivendicando il concetto di democrazia diretta . Bene, la riforma del premierato consentirà agli italiani di eleggere direttamente il presidente del Consiglio. E cosa fa il M5S? Si oppone. Il controsenso è sotto gli occhi di tutti. Tra l'altro la riforma ha l'obiettivo di stabilizzare i governi ed evitare ribaltoni. Proprio Conte ha subìto la caduta dell'esecutivo prima gialloverde e poi giallorosso, costretto infine ad abbandonare Palazzo Chigi. Eppure adotta un atteggiamento pregiudiziale che lo spinge a bocciare una proposta di cui lui stesso avrebbe potuto beneficiare se fosse stata adottata in passato.

I sondaggi sul premierato

In sostanza secondo Conte l'esito di un eventuale referendum è scontato: dal suo punto di vista il centrodestra verrebbe bocciato dagli italiani, che alle urne si opporrebbero con fermezza all'introduzione dell'elezione diretta del presidente del Consiglio e alla razionalizzazione del rapporto di fiducia. Tutto è possibile e nulla è da escludere, ma forse il presidente del Movimento 5 Stelle non ha dato un occhio agli ultimi sondaggi che hanno fotografato il pensiero dell'opinione pubblica su questo fronte.

Secondo la rilevazione Demos&Pi e Demetra per La Repubblica la linea degli elettori è lampante: il 57% ha espresso un parere sufficiente o superiore alla proposta di introdurre l'elezione diretta del presidente del Consiglio. Dal sondaggio Demopolis per Otto e Mezzo (La7) emerge che il 48% sarebbe favorevole all'elezione diretta del premier da parte dei cittadini, mentre il 37% esprime parere negativo e il 15% non sa. Rispetto all'attuale sistema si potrebbe beneficiare della possibilità di scegliere direttamente chi guiderà l'Italia e della stabilità del governo (e del Paese) per cinque anni. Avvisate l'avvocato.

L'apertura di Renzi

Di parere opposto a quello di Conte è Matteo Renzi, che invece al Corriere della Sera ha confermato l'apertura a favore del governo facendo notare che permettere ai cittadini di decidere da chi farsi governare sarebbe un passo in avanti per l'Italia: "Noi l'avevamo messa nel programma delle Politiche, non cambiamo idea ogni anno. Ha cambiato idea chi dice no a sinistra". Per il senatore di Italia Viva restano comunque alcuni nodi da chiarire, dal tetto ai mandati al superamento del bicameralismo passando per il ballottaggio. "Non capisco perché il premier non possa scegliere e revocare i ministri", ha aggiunto.

Quanto al possibile voto favorevole di Italia Viva al premierato, Renzi non ha fornito una risposta tranchant ma ha invitato ad attendere la versione finale della riforma.

Resta dunque in piedi l'ipotesi del sostegno da parte di IV: "Dipende da che testo verrà fuori. Siamo pronti a votare la riforma costituzionale restando all'opposizione. Miglioriamo il testo e poi decidiamo".

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