“Cosa fa coi nostri soldi?”. Conte accusa il governo per l’alluvione in Emilia-Romagna

Il leader pentastellato fa demagogia sull'emergenza in Emilia-Romagna. Intanto oggi il governo è pronto a stanziare 20 milioni di euro "per far fronte alle prime necessità"

“Cosa fa coi nostri soldi?”. Conte accusa il governo per l’alluvione in Emilia-Romagna
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“Piove, governo ladro!”. A tre giorni di distanza dall’inizio dell’ennesimo incubo alluvione in Emilia-Romagna, il leader pentastellato, Giuseppe Conte, fa suo il famoso slogan che descrive il governo colpevole di tutti i mali possibili, compreso ovviamente il maltempo nella “regione rossa” per eccellenza. Seguendo le orme di una parte della sinistra che continua a fare politica sulle tragedie, l’ex avvocato del popolo ora accusa l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

Il motivo? È presto detto: secondo la logica del Movimento 5stelle il governo di centrodestra non riesce a intervenire in maniera efficace sulle difficoltà che ormai per la terza volta del giro di sedici mesi stanno piegando la Romagna e dintorni. Interpellato sul tema alla Festa di Tpi a Bologna, Conte ha scagliato un mix di accuse nei confronti del governo: "Oggi il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, tra una polemica e l'altra ha detto che i cittadini devono capire che è ora di voltare pagina, che lo Stato non può intervenire sempre nelle calamità e nelle catastrofi, che non ha soldi per le ricostruzioni e bisogna assicurarsi”. Poi ha aggiunto: “Ma sta già succedendo, perché manca solo il decreto attuativo perché passi un provvedimento che obbliga le imprese ad assicurarsi per rischi catastrofali. E' una nuova tassa. Il governo non interviene sulle difficoltà”. E infine la domanda retorica indirizzata al premier: “Ma cosa ci fanno con i soldi nostri?".

Demagogia pura che, oltre ad essere controproducente per l’unità della politica in un momento di crisi, si scontra con la realtà dei provvedimenti approvati dall’esecutivo. Dopo la cabina di regia presieduta da Meloni in persona, l’esecutivo intende stanziare 20 milioni di euro nel Consiglio dei ministri che si riunirà oggi stesso. L'obiettivo di questo primo finanziamento è "far fronte alle prime necessità" e ripristinare i "servizi essenziali" sia in Emilia Romagna sia nelle Marche. A questi bisogna ricordare quelli messi a terra, sempre per le stesse zone, per l’alluvione del maggio 2023.

In una nota ufficiale di Palazzo Chigi il governo ha assicurato che, non appena giungerà all'esecutivo nazionale la richiesta di dichiarazione dello stato d'emergenza da parte della stessa Regione, "sarà convocato un Consiglio dei ministri che provvederà a stanziare 20 milioni di euro per far fronte alle prime necessità".

Ma non solo: Ulteriori stanziamenti verranno resi disponibili all'esito delle ricognizioni successive all'emergenza". Dati incontrovertibili che, numeri alla mano, smontano in piccoli pezzi il populismo catastrofista firmato 5stelle.

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