
“La minaccia che mi preoccupa di più nei confronti dell’Europa non è la Russia, non è la Cina. Mi preoccupa la minaccia dall’interno, il ritiro dell’Europa dai suoi valori fondamentali”. Il monito che il vicepresidente Usa, JD Vance, ha consegnato alla platea della Conferenza di Monaco solo due giorni fa viene raccolto saggiamente dal ministro della Difesa italiano Guido Crosetto. Tra le minacce interne di cui parla il numero due della nuova amministrazione americana, forse, c’è anche l’ideologia green che sta divorando dall’interno l’economia dei Ventisette Paesi dell’Unione.
Incalzato nel merito da Nicola Porro, durante l’ultima punta di Quarta Repubblica, Crosetto ha lanciato un messaggio all’Europa. "Il Green Deal europeo ha penalizzato l'industria automobilistica del continente, favorendo la Cina e mettendo l'Europa in una posizione di dipendenza tecnologica", ha esordito nella nota trasmissione di approfondimento politico in onda su Rete 4. Ecco la minaccia che arriva dall’interno: “Noi - ammette - abbiamo distrutto mezza economia europea e quasi tutta l'industria dell'auto, che era la migliore al mondo, per qualche milione di voti ai Verdi tedeschi”. Un racconto tanto catastrofico quanto attinente con la realtà.
Secondo Crosetto, il Green Deal "è nato dalla centralità assunta dai Verdi nel governo tedesco e poi è arrivato in Europa. Abbiamo seguito un'ideologia che nel resto del mondo non ha attecchito, e ora siamo rimasti indietro nella sfida tecnologica e dell'automobile, regalando - ha sottolineato - un settore che era nostro alla Cina, diventando in qualche modo succubi dal punto di vista tecnologico sulle energie verdi e sulle materie prime cinesi. Prima o poi qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di queste scelte sbagliate".
"Ma, come spesso accade, nessuno se ne assume mai la responsabilità". Il ragionamento di Crosetto ha una base solida: l’intento utopistico europeo di adeguarsi alle follie green non ha messo in conto le scelte diametralmente opposte degli altri giocatori presenti nello scacchiere internazionale.
Ora, soprattuto dopo le recenti rivelazioni di fondi europei utilizzati per finanziare ong che hanno svolto attività di lobbying a favore dell'ex commissario Ue al Green Deal Frans Timmermans, l’inversione non solo è possibile ma perfino necessaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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