L'emergenza migranti nel Paese è sotto gli occhi di tutti. Lo scorso sabato in Italia sono sbarcati oltre 3mila stranieri irregolari in appena 24 ore, numeri mai visti prima che segnano uno spartiacque tra un prima e un dopo. Giorgia Meloni non si nasconde, ammette l'aumento degli sbarchi, e propone anche quella che a suo avviso è la ricetta per fermarli. Ma avverte: ci vuole tempo.
"Il cambio di passo c'è perché oggi l'Ue discute prima di come contrastare l'immigrazione illegale sulle rotte mediterranee e poi di come distribuire i migranti. Negli anni passati si discuteva solo di quest'ultima parte", ha spiegato a Il Sole 24 ore il premier. Ma "è un lavoro enorme, lungo, che alla fine ci darà ragione. Ma intanto stiamo subendo una pressione fortissima e capisco che gli italiani chiedano risposte immediate". Per questo motivo, prosegue il presidente del Consiglio, "ho deciso di dare piena applicazione al decreto Cutro in tema di rimpatri. Porteremo nuove norme ma credo che serva un coordinamento maggiore nel governo, sia sul piano nazionale che internazionale". Ed è a fronte di questo che da lunedì ha convocato il Comitato per la sicurezza pubblica.
Il piano di Giorgia Meloni contro le migrazioni irregolari si muove principalmente sul piano diplomatico tra rimpatri, coinvolgimento dei partner europei e accordi con i Paesi di transito in Africa. Dall'altra parte, il premier durante il Consiglio dei ministri ha ribadito la linea interna, che consiste anche nello "stringere le maglie dando segnali chiari ai trafficanti". Per fare tutto questo, quindi, serve mantenere la coesione nella maggioranza e la medesima convergenza di intenti. Proprio per questo, ha proseguito il premier, "bisogna stabilire quali sono ulteriori provvedimenti normativi per contrastare l'immigrazione illegale e la tratta di esseri umani, e le conseguenze in termini di sicurezza pubblica dell'immigrazione irregolare". Tutti aspetti, ha sottolineato Meloni, sui quali "il ministro Piantedosi è già al lavoro".
La questione migranti è una priorità e Matteo Salvini, nei giorni scorsi ha dichiarato che a questo punto si rende "necessario un nuovo decreto sicurezza già a settembre perché l'Italia non può essere il punto di arrivo dei migranti di mezzo mondo". Intanto Meloni, che domani sarà ad Atene, porterà anche in Grecia le sue proposte ai partner europei e successivamente, al G20 a New Delhi, è assai probabile che negli incontri bilaterali che solitamente si tengono riesca ad affrontare l'argomento. Il prossimo 6 ottobre si terrà a Granada una riunione informale del Consiglio europeo durante la quale è ragionevolmente probabile che sul tavolo ci sia la questione dei flussi migratori.
In particolare l'attuazione del Memorandum d'intesa con la Tunisia che, come ha spiegato la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant, "Non è una soluzione immediata che ci dà risultati da un giorno all'altro, è un processo avviato che speriamo dia risultati quanto prima".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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