La droga delle assunzioni

Con i soldi del Pnrr stiamo per fare un concorso che recluti 4.413 insegnanti di sostegno

La droga delle assunzioni
00:00 00:00

È molto difficile immaginare che l'Italia possa fare come Milei in Argentina (il vero capostipite dei tagli alla spesa pubblica) o il suo epigono Donald Trump negli Stati Uniti. Non abbiamo toccato il fondo e, dunque, non siamo ancora così disperati come Buenos Aires e in Europa manca del tutto quella flessibilità del mercato del lavoro che contraddistingue l'America sia rossa che blu. Ma almeno potremmo provare a contenerci. Che sarebbe già tantissimo. Facciamo un esempio particolare proprio di questi giorni, che illustra il modus operandi di una politica che continua a spendere senza pensare al futuro. Con i soldi del Pnrr stiamo per fare un concorso che recluti 4.413 insegnanti di sostegno. Si tratta di quei docenti che si dovrebbero occupare degli scolari con disabilità. Obiettivo buono e giusto. Il concorso è però folle. Siccome si basa sulle richieste regionali, si è già visto (dati Cisl) che ci saranno molte richieste di assunzione nelle regioni dove non ci sono cattedre, e pochi candidati dove maggiormente servirebbero. Ma, oltre a questa follia regionale, nessuno si chiede quanto sia efficace questo genere di uscita pubblica. In Italia ci sono 312mila bambini con problemi di disabilità e 217mila insegnanti di sostegno. Negli ultimi dieci anni sono cresciute più le assunzioni che le disabilità. La legge prevede un insegnante ogni due bambini, dunque un rapporto pari a 0,5. Noi facciamo molto meglio e siamo a 0,70. Sulla carta siamo dei fenomeni: spendiamo molto, assumiamo più di chiunque altro in Europa e continuiamo, anche se goffamente, ancora ad assumere. Peccato che i dati europei ci dicano, come conferma uno studio di Carlo Cottarelli, che questo dispendioso modello non aiuti davvero i ragazzi disabili, che difficilmente si diplomano. Anzi, nel medesimo studio, ci si chiede se queste assunzioni non siano piuttosto uno «strumento di assistenza sociale». Simile a quello che fece Matteo Renzi con la sua Buona scuola. Ottimi propositi con cui si lastrica il sentiero di un welfare insostenibile.

Continuiamo a spendere come un tossicodipendente che continua a bucarsi, pur sapendo che, oltre ad uccidere, non provoca più alcun piacere. A ciò si aggiunga che, negli ultimi anni, una buona parte dei migranti regolari si è stabilizzata grazie all'istituto del ricongiungimento: padri, madri, nonni e bambini piccoli che raggiungono i parenti in Italia. In gran parte persone che appena sbarcano, pesano sul nostro welfare.

Il paradosso è che da una parte rendiamo lo Stato sociale sempre più oneroso e dall'altra aumentiamo la platea di coloro che ne possono beneficiare, pur non avendo mai contribuito. Non si tratta di essere egoisti o sovranisti, come si dice ora, ma di usare l'aritmetica: se continuiamo così, saltiamo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica