Effetto Mattarella: adesso Schlein si sveglia e si accorge delle violenze anti-Meloni

Dopo la solidarietà espressa da Mattarella al premier Meloni, Elly Schlein rompe il silenzio sull'escalation di odio contro il premier. Meglio tardi che mai

Effetto Mattarella: adesso Schlein si sveglia e si accorge delle violenze anti-Meloni
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Alleluia. Ci sono volute le sacrosante parole di Sergio Mattarella per svegliare Elly Schlein dallo strano mutismo che la affliggeva da giorni. Nostante il susseguirsi di intimidazioni e di offese nei confronti del premier Giorgia Meloni, la leader del Pd non aveva trovato modo di condannare quelle crescenti violenze. Eppure, una sua presa di posizione sarebbe stata quantomai necessaria, perché l'escalation dell'odio è sempre una brutta notizia per la democrazia. Invece niente: silenzio di tomba a oltranza.

Ebbene, solo oggi - 23 febbraio - la segretaria dem si è pronunciata sull'argomento, "costretta" a farlo dopo che il Presidente della Repubblica aveva giustamente espresso "piena solidarietà" al capo del governo. Chiamata a fare i conti con l'appello arrivato dal Quirinale, Schlein ha trovato finalmente le parole adatte. "Questa violenza politica va condannata e non è accettabile. Gli avversari si battono con le idee e le proposte in una sana dialettica democratica. Ha ragione il presidente Mattarella nel dire che gli atti di violenza e aggressività verbale o fisica non devono trovare alcuno spazio", ha affermato la leader del Pd. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Anche se in questo caso il ritardo accumulato iniziava a farsi imbarazzante e a tratti vergognoso.

Nel giro di una decina di giorni, infatti, Meloni era stata oggetto di scritte insultanti e intimidatorie e un fantoccio con le sue sembianze era stato bruciato in una piazza in provincia di Rieti. La medesima e inquietante scena si era ripetuta ieri durante il corteo dell'ultra-sinistra in ricordo di Valerio Verbano. Dal Pd, nessuna parola di sdegno. "Sono rimasta molto, molto colpita dal silenzio della segretaria del Pd sugli insulti e sui metodi del presidente De Luca", aveva lamentato in serata la stessa Meloni, facendo riferimento a un altro spiacevole episodio avvenuto pochi giorni prima, quando il governatore campano si era lasciato andare a un appellativo triviale nei confronti del premier.

Poi, oggi, ecco le parole di Mattarella. "Si assiste a un'intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effige bruciate o vilipese, più volte della stessa presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà".

Una lezione di democrazia e una bella doccia fredda per sinistra, rimasta invece silenziosa su quella deprecabile successione di violenze anti-Meloni. Domanda retorica: quando sarebbe durato il mutismo dem se il presidente della Repubblica non fosse intervenuto con quelle parole inequivicabili? Si accettano scommesse.

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