Elezioni europee, urne aperte dalle 15: le dieci cose da sapere | La guida

Quando e dove si svolgono, chi può votare, chi sono i candidati e cosa succederà dopo la chiusura delle urne: breve vademecum sulla competizione elettorale che influenzerà i prossimi cinque anni dell'Europa

Elezioni europee, urne aperte dalle 15: le dieci cose da sapere | La guida

76 deputati da eleggere per un totale di 720. I prossimi 8 e 9 giugno i cittadini italiani verranno chiamati alle urne per potere scegliere i propri rappresentanti politici da mandare al Parlamento Europeo. Si tratta di un appuntamento istituzionale di fondamentale importante per tutti i 27 Paesi membri della comunità continentale, dove ciascun elettore - con il proprio voto - ha la possibilità concreta di impattare sulle scelte che saranno prese dalle istituzioni internazionali nei prossimi anni. Ma cosa sono esattamente le elezioni europee? Quali sono le esatte modalità con cui si svolgono e quali potrebbero essere le conseguenze nell'Unione dopo lo spoglio?

Cosa sono le elezioni europee

Le prime elezioni dirette democratiche del Parlamento Europeo a suffragio universale vennero proclamate nel 1979, a poco più di vent'anni di distanza dall'istituzione della Comunità economica europea (Cee) mediante il Trattato di Roma del 1957 firmato da Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Germania occidentale. Da allora, ogni cinque anni, circa 370 milioni di cittadini dell'Ue vengono chiamati a rinnovare i membri appartenenti. Se 45 anni fa, all'esordio elettorale, i Paesi membri erano nove e gli eletti 410, quest'anno (in occasione della decima circostanza in cui avverranno le elezioni) gli Stati appartenenti sono 27 e i parlamentari 720.

Quando si svolgono

Le date fissate complessivamente in tutti i Paesi coinvolti per le elezioni europee di quest'anno vanno dal 6 al 9 giugno 2024. L'Italia, avendo scelto di fare svolgere la competizione nell'arco di due giornate, ha stabilito (quasi "eccezionalmente") che il voto prenderà - oltre all'intera giornata della domenica - anche parte di quella del precedente sabato. E così il primo giorno di voto previsto è l'8 giugno, dalle ore 15 alle 23, mentre il 9 giugno le urne resteranno aperte dalle 7 alle 23.

Il nostro Paese sarà tra gli ultimi a chiudere i seggi e, immediatamente dopo il termine delle operazioni di voto, comincerà la fase di spoglio delle schede. I Paesi Bassi chiuderanno i battenti giovedì 6 giugno, mentre l'Irlanda chiuderà le operazioni il 7. Lettonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Malta Repubblica Ceca finiranno di votare l'8. "Usa il tuo voto altrimenti altri decideranno per te". Questa è stata l'esortazione a votare per le Europee che Roberta Metsola ha scritto nel post con la foto scattata mentre vota oggi a Malta. "Fatto il mio dovere, ho appena votato per le elezioni europee 2024", scrive ancora la presidente del Parlamento Europeo nel post su X.

Chi può votare

In Italia, come nella maggior parte dei Paesi europei, possono votare tutti i cittadini che hanno compiuto il 18esimo anno d'età. Fanno eccezione la Grecia, dove potranno votare anche i 17enni, mentre in Germania, Belgio, Malta e Austria è possibile votare già a 16 anni. Secondo il regolamento del Parlamento europeo occorre avere compiuto 18 anni per potere essere eletti, età minima richiesta nella maggior parte dei Paesi europei, ma non in Italia, dove occorre aver compiuto 25 anni per essere inseriti in lista.

Un'importante novità riguarda gli studenti fuori sede: quest'ultimi infatti, per la prima volta, potranno votare nel comune in cui vivono per motivi di studio da almeno tre mesi senza bisogno di tornare in quello di residenza. Chi invece ha trasferito la propria residenza in un altro Stato membro dell'Unione Europea e risulta iscritto all'AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero) può votare recandosi ai seggi elettorali allestiti dalle sedi diplomatico-consolari italiane all'estero.

Quali documenti sono necessari

Per potere esercitare il proprio diritto di voto, ogni cittadino italiano dovrà recarsi nel seggio elettorale a cui è iscritto avendo in proprio possesso due necessari attestati: la tessera elettorale e un documento di identità valido. Nella prima devono esserci ancora spazi vuoti per il timbro. Se ne può richiedere agli sportelli del proprio Comune il rilascio oppure un duplicato in caso di smarrimento, furto, deterioramento ed esaurimento degli spazi sulla tessera. La tessera elettorale è valida fino all'esaurimento degli appositi spazi (diciotto), per la certificazione dell'avvenuta partecipazione alla votazione.

Come si vota

In Italia ci sono cinque circoscrizioni per le elezioni europee: Nord Occidentale (20 seggi), Nord Orientale (15), Centrale (15), Meridionale (18) e Insulare (8). A ogni circoscrizione viene assegnato un certo numero di seggi sulla base della popolazione che vi risiede. L'Italia utilizza un sistema elettorale di rappresentanza proporzionale con una soglia di sbarramento al 4%. Questo significa che i seggi al Parlamento Europeo ottenuti sono distribuiti proporzionalmente tra i partiti in base alla percentuale di voti ricevuti, ma solo tra chi ha superato questa asticella. I cittadini voteranno su una sola scheda, tracciando un segno sul contrassegno della lista prescelta, o nel rettangolo che lo contiene.

Oltre al simbolo selezionato, ogni elettore può esprimere al massimo tre voti di preferenza per candidati che appartengono alla relativa lista. Se si esprime più di una preferenza, devono essere indicati candidati di sesso diverso. Per esempio, con due preferenze si dovrà scrivere il nominativo per esteso (oppure semplificarlo quando è chiarito in fase di presentazione di candidatura come è sostituibile il nome) di un uomo e di una donna. Con tre preferenze, dovranno essere indicati o due donne e un uomo oppure due uomini e una donna.

Quando il voto viene considerato nullo

Per far sì che il proprio voto alla lista - ed eventualmente ai tre candidati al massimo relativi - venga considerato valido dagli scrutatori, bisognerà quindi necessariamente seguire scrupolosamente le istruzioni sopra riportate. Il voto di un cittadino potrà essere annullato per varie ragioni. Non si potrà infatti tracciare un segno su più contrassegni di lista, così come non si potrà tracciare una "X" su un simbolo e indicare una o più preferenza a fianco a un altro. A maggior ragione, la scelta di un elettore sarà invalidata se comparirà un qualunque altro segno sulla scheda al di fuori del cerchio del simbolo o delle linee previste per i nominativi delle preferenze.

Potrebbe invece capitare che il voto possa essere accettato "a metà", ovvero che venga considerato valido quello alla lista ma non ai candidati a europarlamentari: o perché i nomi scritti non fanno parte di quel movimento prescelto oppure perché non si è rispettato il voto di genere (quindi sono stati scritti solo due uomini o solo due donne oppure tre uomini o tre donne). In tal caso verranno annullate le preferenze successive alla prima.

Come si vota all'estero

Nonostante ogni Stato utilizzi il sistema di rappresentanza proporzionale, ogni singolo Paese utilizza una propria variante. 19 Paesi utilizzano il sistema del voto preferenziale. In alcuni di questi - tra cui l'Italia, la Polonia, i Paesi Bassi e i Paesi nordici - gli elettori possono cambiare solo la posizione dei candidati in una singola lista. In altri, invece, possono scegliere candidati da liste diverse (voto disgiunto). Alla fine, i candidati che ottengono il maggior numero di voti di preferenza vincono i seggi. Il voto a lista chiusa è preferito da sei Paesi, tra cui Germania, Francia e Spagna. In questi Paesi gli elettori possono votare solo per una lista di partito e non possono modificare l'ordine dei candidati del partito nella lista.

L'ultimo metodo è il sistema del voto singolo trasferibile, utilizzato da Malta e Irlanda. In questo caso, gli elettori classificano i candidati in ordine di preferenza e l'eurodeputato viene scelto una volta raggiunta una certa soglia di voti. I voti rimanenti vengono successivamente trasferiti al candidato successivo preferito dall'elettore per aiutarlo a superare il traguardo e potenzialmente a conquistare un seggio.

Chi sono i candidati

I partiti italiani che si candidano alle elezioni europee, nel caso trovassero rappresentanza all'Europarlamento, potranno confluire in uno dei sette Gruppi europei presenti in parlamento. Si tratta di veri e propri partiti a cui si aderisce per affinità politica, non su base nazionale. In base ai numeri dei componenti nella legislatura che sta per terminare, in ordine decrescente, troviamo il Partito Popolare Europeo (Ppe, centrodestra) dove è iscritta Forza Italia, i Socialisti e Democratici (S&D, centrosinistra) a cui appartiene il Partito democratico, Renew Europe (liberali) di cui fanno parte Azione e la lista Stati Uniti d'Europa, i Verdi (ambientalisti) dove confluisce Europa Verde (costola della lista unica Alleanza Verdi-Sinistra), Conservatori e Riformisti (destra) dove si trova Fratelli d'Italia, Identità e Democrazia (destra) in cui è iscritta la Lega e La sinistra (estrema sinistra) - con il movimento guidato da Nicola Fratoianni.

Il Movimento 5 Stelle non ancora annunciato a quale gruppo si iscriverebbe. Sulla scheda elettorale i cittadini italiani troveranno anche le minoranze linguistiche di Rassemblement Valdôtain e Südtiroler Volkspartei e le forze extraparlamentari di "Libertà" di Cateno De Luca, "Pace Terra Dignità" di Michele Santoro, "Alternativa Popolare" di Stefano Bandecchi", "Partito Animalista - Italexit" e "Democrazia Sovrana e Popolare" di Marco Rizzo e Francesco Toscano.

Come verrà formato il governo europeo

Come detto, il numero totale dei parlamentari eletti che verranno mandati nelle Aule di Bruxelles e Strasburgo sono 720, di cui l'Italia potrà rappresentarne 76. Dopo di che, con l'insediamento dei nuovi eurodeputati il prossimo 16 luglio, si dovranno compiere due importanti scelte istituzionali: quella del presidente del Parlamento Europeo e quello della Commissione Europea. Il primo viene scelto da uno tra i candidati presentati che ottiene dall'Aula la maggioranza assoluta dei voti dopo i primi tre scrutini. In caso contrario, si procede con un ballottaggio tra i due candidati che hanno ricevuto il più alto numero di voti al terzo scrutinio. Se il ballottaggio si conclude in parità, viene eletto il candidato più anziano. La durata del mandato è di 30 mesi. Più articolato il discorso sul capo del governo dell'Ue, che propone le leggi ed è responsabile della loro attuazione.

Dalle elezioni del 2014 ogni partito europeo propone il suo “candidato di punta”, che in tedesco si dice "spitzenkandidat", che è la persona che sceglierebbe alla guida dell'esecutivo Ue per i cinque anni successivi. Il candidato del Gruppo che ottiene più seggi dovrebbe essere il nome proposto dal Consiglio europeo (l'istituzione dove siedono i capi di governo e di Stato dei Paesi membri) che ne designa la nomina. Il Parlamento dovrà poi confermargli la fiducia con uno scrutinio segreto e con la maggioranza assoluta: se questo non avverrà, gli Stati membri hanno un mese di tempo per proporne un altro (il Consiglio europeo delibera a maggioranza qualificata).

Il meccanismo dello spitzenkandidat funzionò la prima volta nel 2014, con l'elezione di Jean-Claude Juncker, ma non nel 2019, quando Ursula von der Leyen (ora ricandidata) fu eletta al posto del candidato di punta del Ppe Manfred Weber. Nel prossimo turno come andrà? Gli altri candidati alla presidenza della Commissione Ue sono Nicolas Schmit (Socialisti), Sandro Gozi (Liberali), Terry Reintke (Verdi) e Walter Baier (Sinistra).

Come e dove seguire i risultati in diretta

Sono tanti i modi in cui tutti i cittadini italiani potranno avere modo di essere aggiornati in tempo reale sullo spoglio delle schede delle elezioni europee. A partire dalle ore 23 di domenica 9 giugno 2024 Eligendo, il portate del Ministero dell'Interno, darà conto minuto dopo minuto dell'affluenza e dei risultati che giungono dalle sezioni di tutto il Paese.

In televisione saranno molteplici gli appuntamenti che seguiranno in diretta tutte le fasi dello scrutinio. Su Ra1 andrà in onda lo speciale di "Porta a Porta" condotto da Bruno Vespa, su Rete4 Nicola Porro accompagnerà i telespettatori al dopo voto con una puntata di "Quarta Repubblica" con ospiti in studio e collegamenti con i vari comitati elettorali, mentre Enrico Mentana guiderà la classica "Maratona" con il suo TgLa7, che durerà tutta la notte. Anche i canali "all-news" di Rai News 24, TGcom24 e Sky TG24 non mancheranno di fornire notizie sul voto.

Già invece pochi minuti prima delle 23 di domenica il nostro sito - www.ilgiornale.it - aggiornerà in maniera opportuna tutti i lettori con una diretta live completa dei risultati delle elezioni europee e con le prime reazioni a caldo dei candidati e dei leader politici.

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