“Ennesimo abuso sul Superbonus”. Sequestrate due società di un ex pentito

Gli investigatori hanno portato alla luce un sistema che sfruttava le ampie maglie dei controlli del Superbonus per operazioni non legali: tre arresti a Latina. Sulla misura anche l'ombra di Cosa nostra

“Ennesimo abuso sul Superbonus”. Sequestrate due società di un ex pentito
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Nuovo caso legato al Superbonus 110%, misura introdotta dal governo Conte, che negli anni si è rivelata una manna per criminali e truffatori, che hanno approfittato delle maglie larghe dei controlli per inserirsi e ottenere agevolazioni a spese degli italiani onesti. A Latina, in queste ore, la Polizia di Stato ha eseguito un sequestro preventivo su ordine della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Roma a carico di due società operanti nell'ambito dell'edilizia. Si tratta della propaggine dell'operazione che ha fatto finire in carcere, lo scorso luglio, l'ex collaboratore di giustizia di Racalmuto Ignazio Gagliardo, accusato di estorsione aggravata.

Le indagini sono partite a seguito di una denuncia da parte di un uomo, che ha dichiarato di aver subito pressioni per vendere, a un prezzo di mercato inferiore, un appartamento che si era aggiudicato all'asta. Stando a quanto emerso successivamente, Gagliardo e altri tre indagati, tra quali anche un uomo che viene considerato contiguo alla malavita organizzata legata alla Camorra, avrebbero compiuto atti intimidatori contro chi ha effettuato la denuncia. Quando non vi è stato più interesse all'immobile, infine, gli sarebbero stati estorti 12.000 euro. È analizzando la condizione patrimoniale di Gagliardo che gli investigatori hanno rilevato "gravi e concordanti indizi in ordine al reato di intestazione fittizia aggravato dal metodo mafioso, delle due società che attualmente operano nel campo dell'edilizia, con sedi a Roma, avviate per mezzo di prestanome al fine di poter svolgere lavori in virtù del 'Superbonus 110%'".

Così si legge nell'accusa a corredo dell'indagine. "Dalle recenti indagini condotte a Latina è emerso un ennesimo abuso sul Superbonus, sul quale è riuscita a mettere le mani anche Cosa nostra. La misura si è rivelata un omaggio fatto a criminali e truffatori a spese degli italiani", ha dichiarato la senatrice Cinzia Pellegrino, di Fratelli d'Italia. "Come ha spiegato il presidente Meloni, ‘nel 2025 dovremo pagare 38 miliardi di euro per il Superbonus’. Soldi che sono stati sottratti dalle pensioni, ma non solo, dei cittadini onesti", ha concluso la senatrice. Per Fausto Orsomarso, capogruppo in commissione Finanze a Palazzo Madama, "il Superbonus 110%, misura immaginata e attuata da Conte e dal Pd, si è rivelato un omaggio a truffatori, criminali e mafiosi". È stato utilizzato, spiega, solo "da una minima parte dei proprietari di casa e ha gravato sulle casse dello Stato per centinaia di miliardi. Una vergogna".

E ancora, il senatore di Fratelli d'Italia e componente della Commissione Antimafia, Giorgio Salvitti, sottolinea come "continuiamo ad aspettare il mea culpa, anche senza capo cosparso di ceneri, dagli autori di questa follia edilizia".

Il capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Finanze alla Camera Saverio Congedo, ha sottolineato come "Non solo hanno procurato un danno di miliardi alle casse dello stato, non solo sono riusciti a scrivere una norma che non prevedesse controlli seri. Adesso dobbiamo scoprire che sul superbonus ha messo le mani anche la mafia".

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