Non c'è tregua per gli esodati. Nemmeno ventiquattro ore dopo l'accordo comunicato dal relatore Pier Paolo Baretta, la Ragioneria dello Stato riapre il caso: la copertura è ancora insufficiente. La Ragioneria avrebbe evidenziato una estensione della platea nell’emendamento dei relatori che renderebbe carente la copertura. Il confronto è aperto con la volonta di trovare una soluzione. Tra le ipotesi una maggiore stretta sull’indice di rivalutazione di pensioni ricche. I relatori hanno ieri depositato l’emendamento che include nella platea dei lavoratori da salvaguardare come "esodati" anche "i lavoratori licenziati, entro il 31 dicembre 2011, anche in conseguenza di fallimento o di altra procedura concorsuale nonchè di cessazione dell’attività dell’impresa, purchè privi di occupazione, che maturino il diritto a pensione sulla base delle previgenti regole entro i successivi 24 mesi". Ma le risorse individuate, invece, poggiano su un meccanismo di "autocopertura" - cioè di utilizzo delle risorse già stanziate - considerando di scontare dal computo degli esodati i periodi di "non lavoro" coperti finanziarimente grazie agli scivoli economici presi dal lavoratori come buonuscita dall’impiego. A settembre - come una sorta di clausola di salvaguardia - è prevista nell’emendmento la possibilità, se le risorse non saranno sufficienti, di rivedere in maniera restrittiva "l’indice di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici di importo più elevato".
Ma secondo la ragioneria la copertura, vista l’estensione della platea, non è più sufficiente. Sul tavolo del confronto ci sarebbe quindi un sub-emendamento del governo che proporrebbe l’utilizzo della stretta sulle pensioni più alte non più come clausola di salvaguardia ma come copertura tout court da subito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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