"Serve bollino antifascista": la svolta della giunta rossa per usare le sale comunali

La giunta di sinistra ha licenziato un nuovo regolamento che include un "bollino antifascista" anche per disciplinare le collaborazioni e i patrocini concessi dal Comune

"Serve bollino antifascista": la svolta della giunta rossa per usare le sale comunali
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Vuoi utilizzare una sala comunale a Piacenza? È possibile, ma solo se hai la patente antifascista. Non è una boutade, bensì quanto previsto dal nuovo regolamento licenziato dalla giunta di sinistra: chiunque voglia usare un sala comunale deve rilasciare una "apposita dichiarazione a favore della Costituzione e contro atteggiamenti di espressione fascista, razzista, sessista tipici delle ideologie assolutiste e totalitarie".

Il “bollino antifascista” è previsto sia per chi – privati cittadini, enti comitati e associazioni – vuole utilizzare una sala del Comune, sia per disciplinare le collaborazioni e i patrocini concessi. Come riportato da Il Piacenza, l’aula ha approvato il regolamento con il voto della maggioranza (Pd, Civica Tarasconi, Pc Coraggiosa, Pc Oltre) e di Alternativa per Piacenza. Trespidi si è astenuto, mentre il resto di Civica Barbieri-Liberi, Fdi e Lega hanno votato contro. Liberali assenti.

Il caso è scoppiato sei anni fa, nel 2019, quando l’ex leader di Avanguardia nazionale Stefano Delle Chiaie venne invitato a Piacenza dal circolo Bombacci per un evento che si doveva tenere in una sede comunale, la Casa delle associazioni di via Musso. L’appuntamento venne annullato dalla Prefettura al termine di una bufera politica. Già all’epoca la sinistra propose il “bollino antifascista” per la concessione delle sale comunali, proposta poi inserita tra i punti programmatici di mandato dopo la vittoria alle comunali del 2022.

Veemente la protesta del centrodestra. "Provo imbarazzo per questo regolamento ideologizzato e divisivo" l'attacco del consigliere leghista Luca Zandonella: "Nell’Ue sei anni fa è stata proposta e votata sia dal centrodestra italiano che dal Pd l’equiparazione di tutti i regimi totalitarismi. A Piacenza la maggioranza non ha invece ancora la maturità per affrontare il passato. Con questo regolamento un antifascista antisemita e un brigatista rosso potranno affittare una sala comunale". Sulla vicenda è intervenuta anche l'ex sindaca Patrizia Barbieri: "Anch’io sento lo stesso imbarazzo perché un’offesa alla libertà di pensiero.

Il bollino antifascista è diventato un atto veramente fascista. I regimi totalitaristi comunisti vanno bene? Ci sono aspetti non pertinenti con la Costituzione in questo regolamento. Concentriamoci sui valori della Costituzione: avete messo in imbarazzo la città".

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