
Il nuovo video che inchioda Romano Prodi ha mandato in tilt la sinistra. Le immagini parlano chiaro. Nel video reso noto da DiMartedì, il programma condotto da Giovanni Floris, si vede chiaramente il padre nobile della sinistra tirare ben due volte la ciocca di capelli di Lavinia Orefici, giornalista di Mediaset e inviata di Quarta Repubblica. Immagini nette che costringono perfino gli ultimi giapponesi difensori dell’ex premier a fare un passo indietro.
Tra questi, ovviamente, l’ex direttore della Stampa Massimo Giannini. Dopo avere descritto l’azione di Prodi come “una lezione al giornalismo di regime”, a poche ore di distanza, il dietrofront è quasi obbligatorio. Davanti alle immagini publicate da La7, Giannini prova a rimediare. "È stato un gesto sgradevole, non doveva farlo”, sentenzia la penna progressista. Che poi però aggiunge: “Io penso che questo derivi anche dalla sua età intanto. Prodi è comunque un professore di 85 anni abituato a un certo paternalismo e in qualche caso a una buona dose di pedagogismo. Non c’è stata violenza in quell’atto ma con un giornalista non lo devi fare, non c’è niente da fare”.
E qui il commento di Giannini viaggia su due binari. Il primo, molto chiaro, nel quale condanna il gesto “sgradevole” dell’ex premier. Nel secondo caso, invece, si entra nella sfera dell’ambiguità. Dopo la condanna netta, infatti, Giannini si limita a dire che non c’era alcun tipo di violenza e che, soprattutto, questo derivi dalla sua età e dalle sue abitudini definite paternaliste e pedagogiche. Una critica legittima che, di fronte alle immagini, potrebbe suonare come una mezza condanna che prova ad accontentare tutti.
Intanto, davanti all’ultimo video, il conduttore di Quarta Repubblica, Nicola Porro, continua ad esigere delle scuse molto più limpide. "Vorrei che qualcuno chiedesse scusa a Lavinia Orefici e già che c’è anche a noi di Quarta Repubblica. Toc toc Prodi", ha commentato ieri sui social la firma del Giornale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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