Giornalista picchiato a Torino, la sinistra strumentalizza per attaccare il governo

Partito Democratico e Avs hanno impiegato pochissimi minuti prima di additare sostanzialmente i ministri di centrodestra come responsabili morali di quello che è successo ieri ad Andrea Joly

Giornalista picchiato a Torino, la sinistra strumentalizza per attaccare il governo

Ci risiamo: in una domenica in cui tutte le forze politiche parlamentari avrebbero dovuto unirsi per solidarizzare senza "se" e senza "ma" con il giornalista de La Stampa aggredito ieri notte da alcuni militanti di CasaPound, ecco che invece la sinistra preferisce strumentalizzare completamente una vicenda utilizzata come leva per andare addosso al governo presieduto da Giorgia Meloni. Molto eloquenti, da questo punto di vista, si solo rivelate infatti le molteplici dichiarazioni pubbliche che sono arrivate in particolar modo dagli ambienti del Partito Democratico e del connubio Fratoianni-Bonelli. Ma andiamo con ordine.

Tutto nasce dalla pubblicazione di un articolo pubblicato sul sito del quotidiano torinese che riferisce quello che è capitato ad Andrea Joly, cronista del giornale diretto da Andrea Malaguti. Lui si trovava per caso nella tarda serata di sabato 20 luglio nel capoluogo piemontese, più precisamente in via Cellini, all'esterno del circolo Asso di Bastoni presso il quale si stava festeggiando il sedicesimo anniversario dall'associazione: si tratta di un posto "storicamente frequentato da simpatizzanti e militanti di estrema destra", sottolinea La Stampa. Ed è proprio in questa circostanza che avviene il fattaccio. Joly sceglie di riprendere la situazione con il proprio cellulare; qualcuno si accorge del fatto che sta girando il filmato, gli si avvicina e gli chiede: "Sei dei nostri?".

A questo punto qualche tesserato del circolo intima in maniera prevaricatorio di mostrare al giornalista di mostrare lo smartphone per capire che cosa aveva esattamente immortalato nei video di riferimento (che in realtà altro non era che i fumogeni e i fuochi d'artificio degli attivisti). Al suo diniego, Joly è stato prima minacciato e poi brutalmente aggredito, venendo anche fatto cadere a terra e colpito con dei calci. Qua, secondo la versione dei fatti esposta dal circolo, il cronista avrebbe "spintonato dei ragazzi, creando un battibecco, per poi mettersi a correre, cadendo successivamente". Resta il fatto che lui è costretto a farsi medicare in ospedale. Poche ore dopo l'inizio delle indagini affidate agli agenti della Digos, sono stati identificati due tra gli aggressori. Si tratta di militanti di CasaPound. Per entrambi, secondo quanto si apprende, si profila una denuncia per lesioni personali collegate all'aggravante del reato commesso "per agevolare l'attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi" che abbiano tra i loro scopi "la discriminazione o l'odio etnico, nazionale, razziale o religioso".

Caso chiuso e soddisfazione da parte di tutti i partiti? Assolutamente no. Perché se da una parte la Meloni e tutti i più importanti esponenti di centrodestra parlano espressamente di "violenza inaccettabile" e da "condannare con fermezza", il centrosinistra comincia a sbraitare contro l'esecutivo nazionale, quasi come se fosse colpa di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia il fatto che Andrea Joly sia stato vigliaccamente pestato. Tra le tante prese di posizioni registrate in questa giornata, due sono particolarmente eloquenti. Prima quella dell'ex allenatore di pallavolo Mauro Berruto, ora responsabile nazionale dello sport per il Pd, il quale attacca direttamente Matteo Piantedosi: "Ministro, che cosa stiamo aspettando? Che succeda qualcosa di peggio? Quali altri segnali servono per incominciare ad agire?".

La richiesta è chiara: sciogliere le organizzazioni politiche di estrema destra che si richiamano chiaramente al fascismo. Un tema che è stato storicamente sollevato più volte in questi decenni, quando al potere c'è stato in diversi periodi proprio il Partito Democratico che non ha mai "incominciato ad agire". Anche nell'ottobre 2021, dopo l’assalto di Forza Nuova alla sede della Cgil a Roma se n'era riparlato, ma i movimenti di centrosinistra che erano in maggioranza nel governo Draghi non fecero poi sostanzialmente niente. Marco Grimaldi, vicecapogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra va anche oltre mentre punta il dito contro il governo: "Dopo le aggressione agli studenti e coppie gay ora arrivano quelle ai giornalisti. Ci deve scappare il morto per iniziare ad andare oltre a qualche dichiarazione di circostanza?". Insomma: se qualcuno in futuro perderà la vita per colpa di questi atti vili, sarà colpa del centrodestra.

E a niente serve il comunicato diramato dallo stesso ministro dell'Interno che dichiara: "Sono grato alla Questura di Torino per aver tempestivamente identificato due individui fortemente sospettati di essersi resi protagonisti dell’aggressione al giornalista della Stampa. La loro posizione ora è al vaglio della Autorità Giudiziaria.

Nel nostro Paese, tanto più con il nostro governo, non ci sarà mai spazio per la violenza di qualsiasi matrice, soprattutto se perpetrata con finalità discriminatorie o ai danni di soggetti fragili o di chi svolge particolari e fondamentali funzioni". Ormai la gran cassa degli anti-meloniani a tutti i costi sempre e comunque era già partita. Joly è stato aggredito direttamente da Meloni e Piantedosi. Semplice, no?

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