Giovanardi sogna il nuovo Pdl

Una pattuglia di trenta fedelissimi per ritagliarsi uno strapuntino in quello che sarà il futuro del Pdl? È la strategia orchestrata dal senatore Carlo Giovanardi che, era nell'aria in questi giorni, ha detto chiaro e tondo che resterà nel Popolo della libertà perché «è legittimo che chi ha fondato Forza Italia voglia tornarci. Ma chi come me non ha mai fatto parte di Forza Italia, ma ha aderito al Pdl, un partito popolare democratico di ispirazione cristiana che fa parte del Ppe, è giusto che rimanga nel Pdl e che ci siano Forza Italia da un lato e il Pdl dall'altro» perché, spiega ancora il senatore, «il Pdl è un partito che continuerà pure dopo Berlusconi né io sono un pacco postale».

Nel nuovo Pdl dal sapore diccì, secondo la visione di Giovanardi, dovrebbero trovare posto sotto lo stesso tetto politico le esperienze della «destra democratica, della Democrazia cristiana e dei socialisti». Dopo le parole di Pier Ferdinando Casini sul Pdl che «se sarà responsabile, potrà costruire il futuro del Paese» gatta ci cova...

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