
Sulla restituzione della diaria il M5S ha fondato in larga parte il suo successo, tra polemiche che hanno scosso il movimento fin dal suo insediamento al Parlamento. A oltre tre mesi dall'inizio della legislatura arriva il momento di farsi i conti in tasca e rendere ai cittadini quanto promesso.
Un milione e mezzo di euro raccolti tra il 15 marzo e la fine di maggio e che i grillini stanno versando nel fondo di ammortamento del debito pubblico, come annunciano gli stessi parlamentari a Cinque stelle. Una bella somma, che però sta sollevando comunque un vespaio di polemiche, visto che non tutti contribuiscono allo stesso modo. "A titolo di esempio, trattandosi della prima restituzione, molti eletti hanno dovuto affrontare ingenti spese iniziali una tantum, come caparre per l’affitto di una abitazione, spese di agenzia immobiliare, hotel e simili per cui, rispetto a chi è favorito dalla residenza, a un occhio poco attento potrebbero apparire meno virtuosi", precisa una nota, spiegando che saranno i cittadini a giudicare l'operato dei grillini.
Tra i parlamentari però sono girate altre regole, stilate per evitare "un nuovo caso diaria". "Non fate gossip, evitate di attaccare i vostri colleghi sulle cifre della diaria. Lasciate che sia la Rete a giudicare", ingiunge questa sorta di decalogo, indice del clima teso all'interno del M5S, fatto di attacchi incrociati, critiche e mal di pancia che fanno rischiare nuove emorragie.
Precauzioni che servono a poco se, come rivela il Corriere, c'è già chi se la prende con il deputato Alessio Tacconi, residente a Zurigo, che si rifiuta di restituire diaria e indennità a causa del costo della vita più alto in Svizzera. O con Tommaso Currò, deputato diventato famoso per le diverse critiche alla gestione del M5S e la difesa della senatrice Adele Gambaro, che rientrerebbe nella categoria di quelli che hanno dovuto affrontare più spese iniziali. E poi ci sono i virtuosi, come Luigi Di Maio che con un post su Facebook ha annunciato di aver già restituito 11mila euro.
Non resta che aspettare giovedì, quando tutti i bonifici verranno pubblicati sul sito di
Beppe Grillo e a Montecitorio si terrà il "Restitution Day", con tanto di mega-assegno simbolico a mo' di concorso televisivo. Ma a fare da "Mike Bongiorno" di turno non ci sarà - pare - l'ex comico genovese.
Il M5S ha sempre presentato diverse proposte, dall'annullamento dell'acquisto degli F35 all'abolizione delle province, dal tetto alle superpensioni alla sospensione di opere inutili come la TAV e il ponte sullo stretto, passando per l'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria e ai partiti. Si parla di paccate di miliardi, eppure di tutte queste proposte non vi è traccia nei media di regime, quindi l'immagine che si vuol fare passare del M5S è di un partito che pensa "agli scontrini" invece di pensare alle cose serie. Poi, come buona tradizione Italica vuole, ci sono ovviamente anche nel M5S gli Scilipoti, che con la scusa del dissenso cambiano casacca (ma non si dimettono, come correttamente dovrebbero fare), perché i soldi piacciono a tutti e servono onestà e integrità morale per rispettare il patto con gli elettori. Non ti ritrovi più nel M5S? DIMETTITI e lascia il posto al primo dei non eletti...
Adesso la casta si è chiusa a riccio e annuncia proclami di cose che non farà mai. E intanto noi, popolo bue, continuamo a votare PD-PDL-UDC-LEGA-SC etc. etc. e a pagare, pagare, pagare....ci facciamo prendere in giro dalla SOSPENSIONE (e non abolizione) dell'IMU, spacciata come grande trionfo dalla cricca di governo, quando a settembre (o dicembre) qualcuno ci presenterà il conto del debito pubblico che NESSUNO vuole attaccare lì dove si trova...e noi paghiamo, paghiamo, paghiamo...pagheremo un acconto del 110% (quindi in pratica anticipiamo TUTTE le tasse del prossimo anno) su IRES, il 100% IRPEF etc. etc. Nel frattempo il nostro stipendio sarà falcidiato dalla TARSU (che aumenterà) e dall'IVA (che aumenterà) e dall'IMU (che NON sarà abolita)...