Il grillismo è morto, lo scandalo di Avetrana e Mancini: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la lite tra Conte e Grillo, la serie su Avetrana e Francesco Spano

Il grillismo è morto, lo scandalo di Avetrana e Mancini: quindi, oggi...

- Tecla Insolia sul red carpet con i peli sotto le ascelle. Libera lei di farlo, liberi noi di considerarli inguardabili.

- Tra Conte e Grillo siamo arrivati alle battute finali. Il leader annulla il contratto, oggettivamente imbarazzante, al comico, il quale risponde affermando sia ancora tutto in vigore (ma non verrà rinnovato). Poco importa. La verità? Che il grillismo è morto, Giuseppi ha deciso di prendersi il M5S e ormai Beppe non ha più truppe per contrastarlo.

- Davide Casaleggio dice: “Alla fine resterà solo un elettore”. E ha ragione, visto che il grande sogno del padre si è trasformato in un patetico incubo. Però aggiungerei una cosa: quel singolo elettore non sarà né Beppe né Giuseppi. Che probabilmente non credono neanche più alla creatura per cui dicono di combattere.

- A leggere oggi Repubblica pare che Francesco Spano si sia dimesso per questioni di omofobia, per colpa dei pro-life. In realtà a costringerlo al passo indietro è stata Report con la sua inchiesta sui contratti al Maxxi al marito dell’ex capo di gabinetto del Mic. Buttarla sull’omofobia presunta in FdI non è solo sbagliato è anche fuori luogo. Se c’è un “sicario politico” di Spano quello si chiama Sigfrido Ranucci con i suoi pizzini pre-puntata.

- E adesso prenderemo anche le difese di Francesco Spano, posto che la sua nomina - come abbiamo detto più volte su questa rubrica - era fuori luogo per i suoi trascorsi all’Unar e per gli scontri con FdI e Giorgia Meloni. Da quanto è stato possibile ricostruire, l’avvocato Marco Carnabuci era consulente legale del Maxxi dal 2018 e ogni anno (lo si può vedere nella sezione amministrazione trasparente del museo) il contratto è stato rinnovato. Anno dopo anno, anche quando Spano manco lavorava al Maxxi. Poi a un certo punto Spano diventa segretario del museo e nel 2023 rinnova la consulenza da 14mila euro (spiccioli) a quello che nel frattempo era diventato il suo compagno e marito. Ora, se così stanno le cose, mi spiegate perché il povero Carnabuci avrebbe dovuto perdere il lavoro solo per essersi sposato con Spano? Fosse stato un incarico nuovo, polemiche comprensibili. Ma qui parliamo di un contratto in essere da cinque anni almeno. Vi ricordo che abbiamo montato una grande polemica per la decisione dello Ior in Vaticano di licenziare due dipendenti che nel frattempo erano convolati a nozze.

- Roberto Mancini non è più il ct dell'Arabia Saudita: il tecnico marchigiano ha raggiunto un accordo per la risoluzione consensuale del contratto che lo legava alla nazionale asiatica dall'agosto 2023. Siamo tutti curiosi di sapere quanto si beccherà dalla "risoluzione consensuale". Domanda: aveva senso lasciare l'Italia per tutto questo? Sì. Infatti la Nazionale all'Europeo ha fatto una figura barbina e Mancini se l'è evitata, incassando intanto un bel po' di quattrini. Chiamalo scemo.

- Mi dicono che l’amministratore delegato dell’azienda Toyota di Bologna, in cui sono morti due operai per colpa di una esplosione, è arrivato al vertice della società da pochi mesi. Mi immagino il sospiro di sollievo di chi l’ha preceduto per essersi tolto in tempo da una situazione che ora, con due decessi, non sarà affatto piacevole.

- Beppe Sala ha ragione. È incredibile che la nomina dell’Anci debba decidersi nel salotto di Goffredo Bettini, uno che viene considerato un’eminenza grigia ma il cui ultimo colpo di genio - il matrimonio tra Zingaretti e Conte “punto fortissimo di riferimento di tutte le forze progressiste” - si è rivelato un clamoroso fallimento. A conferma del fatto che in quelle stanze qualcosa si muove, c’è la sviolinata di Fabrizio Roncone interamente dedicata a Gran Visir Bettini. Talmente imbarazzante soprattutto per il disegno che si fa di un soggetto che, per quanto influente nel sottobosco romano, non ha dato prova di grandi capacità quando ha avuto la possibilità di dettare la linea del Pd.

- È mai possibile che una serie tv non venga mandata in onda per ordine di un magistrato? Sì. In Italia purtroppo è possibile ed è anche decisamente aberrante. Parliamo della produzione su Avetrana e l’omicidio di Sarah Scazzi: un giudice di Taranto ha accolto il ricorso del sindaco di Avetrana e ha quindi disposto un provvedimento di sospensione cautelare della messa in onda. Il sindaco vorrebbe visionarla in anteprima, manco fossimo in Urss, perché il tutto "rischia di determinare un ulteriore attentato ai diritti della personalità dell’ente comunale”. Il dramma è che la sospensione non viene chiesta “dopo” aver visto il film, criticandone magari modi e contenuti. Ma prima, per assicurarsi che "l’associazione del nome della cittadina all'adattamento cinematografico susciti una portata diffamatoria rappresentandola quale comunità ignorante, retrograda, omertosa". Siamo alla censura preventiva. Alla censura pur “ignorandone” il contenuto, che per quanto ne sa il sindaco potrebbe anche disegnare Avetrana come un paradiso terrestre. Il dramma è che il giudice gli ha pure dato pure ragione. Sia chiaro: chi scrive ritiene che una serie tv su un fatto di cronaca così vicino nel tempo sia fuori luogo. Ma certo non è un giudice a poter scegliere cosa mandare in onda. E la libertà di espressione?

- Nelle pieghe del Foglio, trovo questo ritornello che pare i meloniani abbiano coniato per il ministro Giuli: “Il nostro pensiero solare non è piacere alla sinistra”. Fa ridere. Ed è pure vero.

- Le minacce a Silvia Albano, magistrato che ha annullato i trattenimenti dei migranti in Albania, sono da condannare. Sempre e comunque. Purtroppo il mondo è pieno di cretini incapaci di discernere tra legittime critiche e fetide minacce.

- Sul rapinatore di Milano, ucciso a forbiciate dal negoziante cinese, pare siano state trovate una quarantina di ferite. Un po’ esagerata, come reazione. Però chi non si trova in quella situazione, essere derubato, rischiare di perdere tutto, non può comprendere cosa scatta nella testa. Un furto non giustifica un omicidio. Ma può essere un'attenuante.

- Pare che la presunta laison tra Silvio Campara e Chiara Ferragni sia già alle battute

finali. In realtà nessuno ha mai confermato la storia. Eppure ricordo l’entusiasmo con cui i giornali-orfani-di-Chiara speravano in un nuovo amore per la loro paladina, caduta dalle stelle alle stalle per colpa di un Pandoro.

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