Anche il secondo round ha avuto un esito inequivocabile: il popolo del Movimento 5 Stelle ha premiato il nuovo corso di Giuseppe Conte, uscito ancora una volta vincitore dal voto online e che ora spera di essersi sbarazzato definitivamente dell'ombra del garante. Ma Beppe Grillo, si sa, non è nuovo a colpi di scena e certamente non ha alcuna intenzione di prendere atto del responso e di farsi da parte. Sul tavolo ci sono diverse ipotesi per continuare a tenere le mani sulla sua creatura politica, per far sì che non venga spazzato via e messo ai margini dal fu "avvocato del popolo". Il comico genovese e i suoi fedelissimi stanno già valutando le possibili contromosse.
La guerra legale sul simbolo
Dagli ambienti di Grillo non si respira certamente stupore, visto che l'esito era assai prevedibile. Ma il risultato negativo non spegne gli entusiasmi e la fiducia per quella che viene vista come la vera contesa. Che deve ancora arrivare. La sensazione è che la battaglia sia appena iniziata e che il voto ripetuto sul web sia stato solo il preludio dello scontro. Non a caso in via di Campo Marzio, mentre sono partiti i festeggiamenti, filtra una certa attesa angosciosa per la prossima "cartuccia" che il co-fondatore del M5S potrebbe sparare.
C'è chi non esclude un imminente blitz a Roma come primo passo della reazione. Stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, la sua volontà sarebbe quella di riprendersi il simbolo. E proprio nella Capitale potrebbe gettare le basi per il ricorso legale per la proprietà del logo del Movimento. Ma la guerra a suon di carte bollate potrebbe prevedere anche altre due strade: tentare di azzerare la votazione che nel 2022 ha permesso a Conte di diventare presidente o procedere addirittura con una terza votazione online.
"Ogni volta che delibera l'Assemblea Grillo può chiedere il rinnovo della votazione", avverte Lorenzo Borrè. Lo storico avvocato dei dissidenti 5 Stelle fa notare che l'attuale statuto prevede ancora la figura del garante, che sarà eliminata una volta per tutte solo dopo il via libera al nuovo testo modificato. E, sostiene Borrè, "anche in tal caso Grillo potrà chiedere il rinnovo della votazione non essendo immediatamente efficace la delibera di modifica".
Le liste di Grillo per sabotare Conte
Oltre al piano legale non va sottovalutata una possibile controffensiva politica, che nei fatti potrebbe sabotare Conte e i suoi alleati di centrosinistra. Un segno tangibile del sogno di un ritorno alle origini potrebbero essere delle liste ispirate da Grillo in occasione delle elezioni comunali e regionali. In tal modo si punterebbe a sottrarre voti all'ex presidente del Consiglio, mettendo gli elettori di fronte a una decisione: scegliere il M5S che guarda agli albori o piegarsi a un partito che di quel Movimento non ha più nulla. E a rimetterci potrebbe essere anche il campo largo sui territori.
Un ultimo aspetto da tenere in considerazione è quello comunicativo. Ieri sera Grillo su Facebook ha pubblicato un commento in seguito ai risultati della consultazione sulla Rete che ha confermato la cancellazione del garante. Ha citato la scena finale del film The Truman Show e ha scritto: "Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte".
Il tutto allegando una sua immagine nei panni del protagonista del film quando esce di scena. I contiani temono che possano arrivare altre boutade ironiche per far capire alla galassia del M5S che quello di Conte ormai non è il Movimento che hanno sostenuto fino al 2022.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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