"Ha chiesto la mia incriminazione". Scivolone di Scurati sul Tg1. Poi si scusa

Nella smania di alzare sempre di più il tiro contro la Rai "cattiva" il governo "di regime", Antonio Scurati accusa il conduttore del Tg1 di "chiesto la mia incriminazione per vilipendio alle istituzioni". Successivamente si è scusato

"Ha chiesto la mia incriminazione". Scivolone di Scurati sul Tg1. Poi si scusa
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La sinistra ha trovato il suo nuovo martire nello scrittore Antonio Scurati, al quale non è parso vero di poter cavalcare la polemica montata da Serena Bortone per prendersi un po' di visibilità, giusto in tempo per accendere i riflettori sulla sua serie tv che andrà in onda a breve su Sky. Ma a puntare il dito di qua e accusare di là, il rischio è quello di farsi prendere la mano e vedere cose che non esistono allo scopo di alzare sempre di più il tiro e aizzare i sodali verso il "nemico". Ed è quel che ha fatto Scurati, trovandosi costretto a chiedere scusa.

"Il Tg1 ha offerto lo spettacolo indegno di una giornalista che ha chiesto la mia incriminazione per vilipendio alle istituzioni", ha dichiarato lo scrittore al quotidiano La Repubblica. Una frase passata quasi inosservata ma decisamente grave, in quanto non è mai accaduto. Si tratta di una pura invenzione di fantasia dello scrittore o di chi gli ha riferito un tale avvenimento, ed è quel che accade a cercare a tutti i corsi di trasformarsi in martire, creando un "nemico" immaginario. Un "nemico" che anche in Europa hanno detto non esiste. In questo momento che la Rai è sotto assedio, che anche i suoi contrattualizzati le fanno la guerra, ecco che lo scrittore tenta di individuare il bersaglio grosso nel telegiornale istituzionale per eccellenza, quello del "primo canale", come lo hanno sempre chiamato gli italiani.

Ed è al telegiornale che sfiora il 25% di share, con quasi 5 milioni di italiani che lo seguono per essere informati, che lo scrittore ha rivolto un'accusa forte, oltre a reiterare quella al giornalista del Tg1. "Faccio l'esempio più recente del Tg1, il telegiornale più visto in Italia, soprattutto da persone anziane, con scarsa istruzione e quindi con scarso senso critico", queste le parole dello scrittore, come riportato dall'Adnkronos, alla testata polacca Wyborcza. Alla stessa, ha mosso la stessa accusa fatta su La Repubblica: "Pochi giorni fa, il conduttore di questo programma ha chiesto che fossi accusato di oltraggio a un'istituzione statale".

Lo scrittore è stato costretto a rimangiarsi quanto detto nel silenzio degli organi di stampa che ne stanno facendo un martire: "Mi accorgo soltanto ora di aver purtroppo fatto una affermazione inesatta. L'accusa di 'vilipendio alle istituzioni' mi è stata rivolta in un contesto televisivo diverso dal Tg1 e non da un giornalista di quella testata". Queste le sue parole affidate all'Ansa, alla quale ha aggiunto: "Il marasma di questi giorni mi ha causato questa confusione. Non appena mi è stato segnalato, ho cercato di rimediare. Mi scuso sentitamente con tutti i giornalisti del Tg1".

il Presidente della Commissione Cultura e Editoria della Camera, nonché Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, ha commentato l'accaduto con fermezza: "Scurati chieda scusa anche ai milioni di italiani che ha

oltraggiato definendoli come persone anziane e poco istruite. Gli intellettuali di sinistra sono sempre più arroccati nella loro torre eburnea per cui sono tutti ignoranti se non seguono i loro diktat".

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