"Ha dimostrato imparzialità". Il M5S getta la maschera e difende il giudice Apostolico

La grillina Baldino dal corteo Cgil si schiera a difesa del giudice di Catania: "Ha fatto il suo dovere, è vergognoso che un ministro metta alla pubblica gogna un magistrato"

"Ha dimostrato imparzialità". Il M5S getta la maschera e difende il giudice Apostolico
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Inizialmente avevano tenuto un profilo basso e addirittura qualcuno aveva intravisto segnali di speranza per una posizione meno radicale, ma ecco che nel giro di poche ore il Movimento 5 Stelle ha deciso di gettare la maschera e di prendere nettamente le difese di Iolanda Apostolico. Il provvedimento del giudice di Catania, i suoi post su Facebook e il video al corteo di Catania nel 2018 hanno infuocato il dibattito politico. I grillini hanno scelto da che parte stare. Ovviamente hanno sposato la linea della toga.

A metterci la faccia è stata Vittoria Baldino che, intervenuta direttamente a margine della manifestazione della Cgil in corso a Roma, ha usato parole chiare per palesare la sua posizione: "Nelle sue funzioni la magistrata ha dimostrato imparzialità". Dunque le uscite social e la presenza al corteo (solo per evitare scontri e tenere sotto controllo la situazione?) evidentemente non sono ritenuti elementi in grado di avviare una profonda e doverosa riflessione.

C'è di più: la deputata del Movimento 5 Stelle si è iscritta con convinzione alla lista di tutti coloro che, ormai da giorni, preferiscono guardare al dito che indica la Luna ma non alla Luna. "È vergognoso che un ministro utilizzi su un suo social delle immagini di repertorio per mettere alla pubblica gogna un magistrato", ha aggiunto Baldino. Che ha voluto rimarcare l'attenzione sulla divisione dei poteri in Italia, auspicando che non vi sia alcuna interferenza: "La magistrata ha fatto il suo dovere, la politica faccia il suo dovere".

Non poteva mancare la voce di Giuseppe Conte. L'ex presidente del Consiglio ha ribadito che i magistrati devono essere e apparire imparziali, ma subito dopo ha chiesto a Matteo Salvini di chiarire "come e perché ha avuto quei filmati" e ha lanciato una sorta di allarme: "Non possiamo permettere che ci sia una schedatura e che venga messa a disposizione degli esponenti politici di turno di governo che, peraltro, non c'entrano nulla con la questione dell'ordine pubblico".

Il fatto che la galassia grillina si sia accodata alla sinistra non sorprende. Così come non è elemento di stupore il fatto che il M5S abbia ancora una volta rincorso le tesi del Partito democratico. Ma un interrogativo sorge spontaneo: con quale coraggio i 5 Stelle denunciano chissà quale pubblica gogna? Hanno già dimenticato le aspre battaglie politiche che portavano avanti, in particolar modo sui social, anche all'indirizzo di un avversario che era semplicemente indagato? Nei giorni scorsi il Movimento ha festeggiato i suoi 14 anni di età, un compleanno amaro tra contraddizioni e spaccature. Ecco, sarebbe stato carino se l'accortezza contro questo presunto fango mediatico (quale?) l'avessero praticata anche nelle loro passate battaglie contro il "sistema".

Focalizzare l'attenzione sulla provenienza del video piuttosto che affrontare la presenza di Apostolico al corteo di Catania la dice lunga sull'imbarazzo provato dal fronte rosso. Questa mattina Luciano Violante, ex magistrato ed ex presidente della Camera, ha parlato di "palese" contraddizione in termini di etica professionale.

Alla magistratura spetta il compito di mostrarsi come un'affidabile figura terza tenendo ben saldi i sacrosanti principi di indipendenza e imparzialità. La sinistra, ferma a spulciare sulla fonte delle immagini, farebbe bene a interfacciarsi con questo ineludibile aspetto.

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