"Ha fatto bene Scholz...". La balla della Schlein sulle spese militari

La segretaria del Pd tenta disperatamente di arrampicarsi sugli specchi quando si tratta di parlare della questione delle armi: la sua è stata una vera e propria serataccia dalla Gruber

"Ha fatto bene Scholz...". La balla della Schlein sulle spese militari
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Come se non fosse stata già sufficiente la "supercazzola", incomprensibile alla stessa Gruber che stava conducendo la trasmissione, Elly Schlein è riuscita a inciampare in una nuova gaffe durante la puntata di ieri sera di Otto e Mezzo, su La7. Subito dopo avere utilizzato l'espressione "fallimento delle politiche di esternalizzazione del governo", la segretaria del Partito Democratico è riuscita - se possibile - a fare di peggio. La presentatrice, insieme a Massimo Giannini, incalza la leader dem su come agirebbe sul tema delle spese delle armi, qualora lei un giorno riuscisse a diventare presidente del Consiglio.

La reazione della Schlein è surreale: prima balbetta qualcosa di incomprensibile, poi si lascia andare alla seguente dichiarazione: "Quando mi era stato chiesto se Scholz avesse fatto bene a dilazionare i tempi dell'impegno preso del 2% della spesa militare sul Pil, davanti a una crisi economica e una stagflazione che sta affrontando la Germania, io ho risposto di sì". Peccato che tutto questo sia falso. Il governo tedesco non ha assolutamente posticipato il rispetto del tetto del 2% della spesa militare rispetto al Pil. Ha semmai dichiarato che tale quota verrà rispettata come media su cinque anni.

Tutto questo, sostanzialmente, significa che in alcuni anni la percentuale potrebbe essere - "paradossalmente" - anche più elevata rispetto a quello che è stato stabilito. Lo ha anche recentemente confermato il ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius: "Raggiungeremo questo obiettivo del 2% già a partire dal prossimo anno, e credo che aumenteremo questa cifra anche nei prossimi anni, anche se c'è ancora molta strada da fare".

Tuttavia, oltre a questa palese bugia raccontata sulla Germania, non meno esilarante è stato il suo continuo tentativo di cercare di sviare la domanda che sia Gruber sia il direttore della Stampa le continuavano insistentemente a porre: "Lei come si comporterebbe su questo tema se fosse al governo?". Niente da fare, però. "In Italia il discorso è diverso", "Per me le priorità sono altre": come se rompere un patto con la Nato sia una questione irrilevante.

La Schlein intende evidentemente tenere per sé questa misteriosissima risposta: "Penso di avere parlato chiaramente", è la sua timida replica molto sulla difensiva.

Per poi aggiungere, alla ricerca di chiudere un argomento che oramai stava diventando spinosissimo per lei: "Il giorno in cui saremo a Palazzo Chigi, ce ne occuperemo". Tanto - è sicuro - di tempo ce ne sarà ancora un bel po'. Eccome.

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