"Impegni traditi". Nel Pd scoppia la bufera contro Schlein

Il voto del Partito democratico contro il terzo mandato provoca "forte disappunto" nell'area vicina a Bonaccini. E anche le chat dei sindaci dem sono in subbuglio

"Impegni traditi". Nel Pd scoppia la bufera contro Schlein
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Il Partito democratico continua a essere vittima di se stesso. Da sinistra erano partiti toni trionfalistici sul tema del terzo mandato, con la convinzione che il centrodestra si sarebbe spaccato dando vita a chissà quale crisi. Il risultato? La narrazione che emerge alla luce del voto in Commissione Affari costituzionali al Senato è chiara: l'opposizione non ha avuto una strategia unitaria e dunque non è riuscita a mettere in difficoltà la maggioranza. Un autogol per il Pd, che tra l'altro deve fare i conti con l'ira della minoranza interna e dei sindaci dem.

L'area Bonaccini insorge contro Schlein

La gioia di aver rafforzato l'asse con il Movimento 5 Stelle e con l'Alleanza Verdi e Sinistra ha presto lasciato spazio agli effetti collaterali che la posizione assunta dal Partito democratico ha provocato. Da una parte i fedelissimi di Elly Schlein fanno notare che l'unità mostrata con gli alleati è un elemento di assoluta positività in vista del voto in Sardegna, ma dall'altra filtra "forte disappunto" da Energia popolare (l'area che fa riferimento a Stefano Bonaccini). L'accusa è quella di non aver rispettato l'impegno preso in Direzione sulla riforma degli Enti locali, visto che si era registrata un'apertura sul terzo mandato in seguito alle diverse sensibilità interne.

Dall'ala vicina al governatore dell'Emilia-Romagna viene fatto notare che adesso "andrà gestito il malcontento" dei presidenti di Regione e dei sindaci attraverso una discussione su quanto avvenuto che potrebbe essere promossa dopo le elezioni regionali in Sardegna, ovvero a partire da lunedì. "Nel giorno in cui abbiamo fatto emergere la spaccatura nella maggioranza, escono così. Da manuale del tafazzismo", è il commento al veleno di un dirigente del Pd riportato dall'Agi.

I sindaci del Pd in subbuglio

Non a caso, riferisce l'Adnkronos, c'è chi parla di "impegni traditi". Alessandro Alfieri non si è rifugiato nell'anonimato e ha parlato a microfoni accesi, esternando il suo stato d'animo tutt'altro che felice per la linea del partito. Il senatore e responsabile Riforme del Pd si è detto "amareggiato" perché - al di là del merito della questione - era stato iniziato un percorso con il gruppo di lavoro sugli Enti locali che però alla fine "è stato delegittimato e questo provoca amarezza".

Schlein deve interfacciarsi anche con la rabbia dei sindaci del Partito democratico. Gli animi sono infuocati e le chat sono in subbuglio. Una vera e propria grana per il segretario dem: viene fatto sapere che "molti non si sono sentiti rappresentati dal proprio partito e credono che si sia persa un'occasione per dividere la destra ancora di più". Dal suo canto Antonio Decaro, presidente dell'Anci e primo cittadino di Bari, ha garantito che la battaglia sul terzo mandato non è da considerarsi affatto conclusa.

"La partita sul terzo mandato per tutti i Comuni non si chiude qui perché l’Anci non lascerà cadere questa battaglia, che abbiamo condotto sempre in maniera unitaria", ha dichiarato Decaro a nome del Consiglio nazionale dell'Associazione dei Comuni italiani.

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