Gioventù Nazionale, la commissione Segre acquisice i video di Fanpage

L'assemblea straordinaria del Senato che si occupa del contrasto all'istigazione all'odio e alla violenza si occuperà di quanto mostrato dall'inchiesta di Fanpage

Gioventù Nazionale, la commissione Segre acquisice i video di Fanpage
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La Commissione Segre ha acquisito i filmati dell'inchiesta di Fanpage - "Gioventù Meloniana" - che ha riguardato alcuni giovani militanti di Fratelli d'Italia i cui gesti e dichiarazioni filo-fascisti e antisemiti raccolti da una giornalista infiltrata erano stati mandati in onda su Youtube e su La7. L'assemblea straordinaria del Senato che si occupa del contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza ha espresso unanimemente questa esigenza che segue alla richiesta contenuta in una lettera dell'ex parlamentare di Forza Italia, Elio Vito. I filmati verranno acquisiti per approfondire quanto emerso e decidere eventuali azioni.



Vito aveva chiesto espressamente alla senatrice Segre di occuparsi della vicenda e di quanto emerso soprattutto nella seconda parte dell'inchiesta del team Backstair, in cui si vedono alcuni giovani pronunciare gravi frasi antisemite e razziste ai danni anche dell'esponente di Fratelli d'Italia Ester Mieli, figlia di un sopravvissuto all'Olocausto e vicepresidente della Commissione in questione. L'ex forzista, nei giorni scorsi, aveva spiegato così la propria iniziativa: "Ho scritto alla Commissione parlamentare che contrasta fenomeni di intolleranza, razzismo ed antisemitismo, presieduta dalla senatrice Segre affinché si occupi di quanto mostrato dall'inchiesta di Fanpage sulla gioventù meloniana - aveva scritto -. Se non interviene il governo, lo faccia il Parlamento".

La richiesta esplicita di Elio Vito era quella di acquisire i filmati e avviare "tutte le iniziative che riterrà necessarie ed opportune per contrastare adeguatamente tali manifestazioni evidentemente incompatibili con la nostra Costituzione e con le nostre istituzioni democratiche". Parole - quelle dell'ex ministro dei Rapporti con il Parlamento - che erano arrivate poche ore dopo un'intervista rilasciata da Liliana Segre alla trasmissione televisiva In Onda, su La7. La senatrice a vita aveva dichiarato espressamente che le "derive" che sono venute fuori in questa ultima settimana "in modo eclatante, ci siano sempre state, nascoste, non esibite, ma in parte ci sono sempre state".

E con questo governo - aveva aggiunto - "si approfitta di questo potere grande della destra, che del resto è stata votata, non è rivoluzionaria andata al governo, non ci si vergogna più di nulla". Segre rivelava poi di avere seguito in varie trasmissioni questa "seduta" inneggiante a Sieg Heil, "questi moti nazisti che io ricordo in modo diretto non per sentito dire. Ora, alla mia età dovrò rivedere ancora questo, dovrò essere cacciata dal mio Paese come sono stata già cacciata una volta? È una domanda che ha una risposta". Il riferimento era alle leggi razziali del 1938, a seguito delle quali lei, ebrea, fu costretta a fuggire dall'Italia.

Catturata, mentre tentava la fuga con il padre verso la Svizzera, fu mandata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau da cui riuscì a tornare a casa, dopo un anno e mezzo di sofferenze e umiliazioni, e avere perso il padre e i nonni paterni.

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