È forse il momento più difficile per il Movimento 5 Stelle da quando, lo scorso anno, è entrato in Parlamento. Il dissenso in parlamento culminato con le espulsioni dei quattro senatori dissidenti, la condanna di oggi a quattro mesi nei confronti di Beppe Grillo per aver violato i sigilli giudiziari di una baita No Tav vicino al cantiere di Chiomonte in Piemonte e, in serata, lo scontro violentissimo con Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma che con il suo successo inatteso aveva dato il via alla valanga cinque stelle.
A Grillo non è piaciuta l’ultima iniziativa autonoma del suo ex pupillo Pizzarotti. L’incontro con i sindaci e i candidati sindaci pentastellati organizzato a marzo dallo stesso Pizzarotti ha mandato su tutte le furie il comico genovese che ha preso le distanze da un'iniziativa "in alcun modo concordato con lo staff". E su Twitter è arrivata la scomunica. Sono parole di fuoco alle quali il sindaco parmigiano ha replicato a stretto giro: "L'incontro è stato organizzato come quello dello scorso anno. Se fare rete non va bene, fate voi". Sullo sfondo le difficoltà del movimento nell’organizzazione delle liste per le prossime amministrative ed europee.
Ma la guerra, Grillo la sta combattendo su più fronti. Le preoccupazioni albergano, infatti, nei palazzi capitolini dove i Cinque Stelle rischiano di sfaldarsi sotto i colpi dei dissidenti e delle faide interne. Al Senato, in particolare, la diaspora dei ribelli si sta allargando in attesa dell’ormai scontato varo di un nuovo gruppo parlamentare autonomo. Anche gli ortodossi non nascondono le perplessità per il clima da "caccia alle streghe" che si è creato a Palazzo Madama e che ha messo in cima alla lista dei "nuovi dissidenti" il senatore Michele Giarrusso. Sul blog di Grillo Giarrusso è stato additato come l’autore di una accusa infondata nei confronti del capogruppo Maurizio Santangelo. Nel braccio di ferro coi ribelli, però, viene tirato in ballo anche Gianroberto Casaleggio accusato di intervenire sulla gestione del fondo per le pmi al quale i parlamentari grillini destinano le eccedenze delle diarie.
Anche fuori dal parlamento domina il malcontento. Nelle diverse realtà locali montano, infatti, le turbolenze dei militanti.
Il lavoro per le liste in vista delle prossime amministrative e delle europee è ancora in alto mare: le divisioni rischiano di creare seri problemi, come è già avvenuto per le ultime regionali in Sardegna, alle quali i Cinque Stelle non hanno partecipato proprio per evitare spaccature.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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