Un jammer nella sede di FdI per arginare gli "spioni"

Un disturbatore di frequenze verrebbe utilizzato nella sede di Fratelli d'Italia per evitare intercettazioni durante le riunioni importanti

Un jammer nella sede di FdI per arginare gli "spioni"
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In via della Scrofa c'è un disturbatore di frequenze. Nella sede di Fratelli d'Italia è stato installato un jammer per evitare che i presenti possano essere registrarti soprattutto durante le riunioni più importanti. Una precauzione adottata dal partito di Giorgia Meloni a seguito di alcuni episodi che hanno fatto ipotizzare la possibilità di intercettazioni. Il dispositivo funziona in modo molto semplice: bloccando la trasmissione di onde radio in una zona circoscritta, rende impossibile le telefonate e le intercettazioni. Con il jammer in funzione, nell'area coperta i telefoni presenti non possono utilizzare i servizi gsm. Non è uno strumento di alta tecnologia o particolarmente difficile da trovare, sul web, anche nei grandi store, è facile trovarne molti modelli a prezzi spesso di occasione.

La notizia è stata riferita da Il Foglio, secondo il quale in via della Scrofa lo strumento sarebbe presente da diverso tempo ma è soprattutto in questo periodo scandito dai dossieraggi che si è intensificato il suo utilizzo. Nel mirino, ha detto il premier Meloni, "c’è solo il centrodestra. E non da adesso. Ma da quando si è capito che saremmo andati al governo". Fratelli d'Italia ha gli occhi addosso, al pari del premier e delle persone che gli stanno più vicine. Dalle ultime evidenze sembra emergere l'esistenza di un vero e proprio sistema, con l'obiettivo di trovare informazioni atte a tentare le spallate al governo, per far uscire notizie "pilotate". Dal momento che all'interno stesso del partito ci sono state situazioni dubbie, con le chat private che sono state fatte uscire e consegnate in mano ai giornalisti, almeno sul lato delle intercettazioni telefoniche Fratelli d'Italia Intende tutelarsi.

L'inchiesta di Equalize ha ulteriormente messo in evidenza questa situazione, soprattutto con collegamenti con i livelli molto profondi anche nei Servizi. Nel corso dell'indagine partita dalla procura di Milano, infatti, è emerso che in quel sistema potrebbe essere coinvolto un agente dell'Aisi, che nello SDI aveva nome in codice "Foga415". Non è stata resa nota la sua identità, non si sa chi sia, ma si sa che ha svolto alcune ricerche nel database. Se esiste, il nome del mandante è ancora ignoto, così come l'oggetto delle sue ricerche.

Il sistema di Equalize pare fosse particolarmente radicato, non solo in Italia ma anche all'estero, come dimostrano le immagini di alcuni agenti del Mossad ripresi all'esterno della sede milanese. In questo contesto, quella di Fratelli d'Italia non può che configurarsi come una precauzione comprensibile e a tutela delle proprie informazioni.

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