Roma - L’Imu è stata solo l’ultima botta. Si è aggiunta a Tarsu-Tia, Iva, Irpef, Ires, Registro, Ipocatastali. E ora le tante tasse sulla casa portano nelle casse dello Stato ben 55 miliardi di euro l’anno. Raggiungeranno i 58 se le aliquote Iva aumenteranno di uno o due punti percentuali dal 2013, come previsto.
I dati dell’Ance vengono presentati nell’incontro sul tema «Una fiscalità immobiliare per lo sviluppo delle città», cui partecipa anche il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo. Il presidente dei costruttori, Paolo Buzzetti, chiede un riordino fiscale che non penalizzi più del dovuto il settore dell’edilizia.Le proposte dell’associazione al governo sono tre: incentivare la domanda residenziale, ridurre il carico fiscale per le imprese e bloccare l’aumento dell’Iva. «Se il fisco-spiega Buzzetti-colpisce la produzione, la compravendita e il possesso degli immobili, la riforma del sistema fiscale diventa l’occasione giusta per il riordino di un settore particolare dell’industria, come quello delle costruzioni, a cui deve corrispondere una altrettanta particolare disciplina fiscale».
Per l’edilizia, secondo l’Ance, il decreto Sviluppo è «una svolta dopo anni ed anni di depressione », ma in sede di conversione in legge il parlamento deve fare delle modifiche. «Bisogna togliere l’Imu dalle case invendute- dice il presidente dei costruttori- , abolire la tassa di registro per proprietà sotto i 20-0 mila euro e migliorare i meccanismi della detrazione del 50 per cento per le ristrutturazioni».
A difendere l’Imu all’incontro c’è Polillo, per il quale si tratta di «una tassa giusta, anche se si può discutere di quanto debba essere pesante e di quante detrazioni ci possano essere ». Il sottosegretario aggiunge che nel 2013 si dovrebbe arrivare ad una modifica fiscale. «Sugli immobili spiega- serve una regola: non possiamo colpire sia il possesso che il trasferimento. Credo che un’imposta sulla casa che scoraggi l’uso improprio dello spazio abitativo sia giusta, ma bisogna rendere più facili i trasferimenti con meno imposizione fiscale ». Il sottosegretario allude, ad esempio, agli anziani soli che rimangono in grandi appartamenti, perché vendendo dovrebbero sobbarcarsi di eccessivi oneri. Le proposte illustrate del vicepresidente dell’Ance Giuliano Campana, sono state commentate dal punto di vista politico nel dibattito, moderato dal vicedirettore de il Giornale Nicola Porro, tra Anna Cinzia Bonfrisco ( Pdl), Gian Luca Galletti (Udc) e Giovanni Legnini (Pd).
Analisi diverse soprattutto sull’Imu, avversato dalla senatrice di centrodestra e giustificato dal collega di sinistra, ma comune sembra la disponibilità a disegnare quello che per l’Ance dev’essere «un nuovo fisco per lo sviluppo delle città».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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