Il premier Enrico Letta guarda avanri. Nonostante le fibrillazioni interne al centrodestra e la sortita contro il ministro Annamaria Cancellieri ordita dal "suo" stesso Pd, si sforza di tracciare la road map del governo: "Il 2013 è stato un anno di transizione politica ed economica, ma il 2014 sarà un anno decisivo per l’Italia". Intervenendo a un convegno organizzato dal Financial Times, il capo del governo anticipa le prossime misure da discutere e assicura che l'esecutivo è stabile. "Quello che è successo nel centrodestra aiuterà la stabilità in Italia, ne sono sicuro", ha assicurato sottolineando che la nascita di Nuovo centrodestra di Angelino Alfano "chiarisce la situazione".
"Questa settimana ci sarà un evento importante, presenteremo il piano di privatizzazioni che viene discusso oggi al ministero dell’Economia", ha spiegato il presidente del Consiglio al summit sull’Italia organizzato dal Financial Times. Nonostante tenti di ostentare sicurezza, Letta sa bene che la strada del governo è tutta in salita. In settimana ci sarà il primo test per la "nuova" maggioranza: la legge di Stabilità. Forza Italia ha già fatto sapere di esser pronta a votare contro le nuove tasse. Non a caso il premier ci ha tenuto a ricordare che "il percorso di consolidamento fiscale è un mantra, un dovere, vogliamo continuare lungo questa strada". Tanto che è tornato a promettere di risolvere il problema della crescita entro la chiudura del 2013. Tra gli obiettivi che l'esecutivo si è dato c'è, poi, l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. La misura, approvata dal governo, poi dalla Camera già un mese fa, e ora in discussione al Senato, è tra i cavalli di battaglia del premier. "Sono certo che il Senato sia ben consapevole della necessità di un’approvazione molto rapida di questa legge - ha continuato - perché cambierà completamente il rapporto tra istituzioni e cittadini ricreando fiducia".
Letta brinda alla scissione interna al centrodestra. Per il premier, il nuovo gruppo fondato da Alfano assicura maggiore stabilità all'esecutivo perché vede Forza Italia collocata all'opposizione. ne è convinto anche il viceministro dell'Economia Stefano Fassina che, in una intervista al Corriere della Sera, ha descritto la rottura del Pdl come una "opportunità" per il governo che, in questo modo, "potrà rafforzarsi perchè finiscono ossessione e ricatti quotidiani per il futuro giudiziario e politico di Berlusconi". A differenza di Letta, però, Fassina non nasconde che ci potrebbe anche essere "un rischio di indebolimento". "Il 2 ottobre e sabato scorso segnano la conclusione definitiva del ventennale monopolio di Silvio Berlusconi sul centrodestra italiano", ha continuato l’esponente democrat ricordando che il governo è nelle mani del Pd. Ma è proprio da via del Nazareno che arrivano i grattacapi più grandi per Palazzo Chgi. La sfiducia che pende sul Guardasigilli non è certo un problema da poco. Anzi.
"Con Renzi e il Pd faremo lo stesso percorso perché dovremo applicare riforme importanti da un punto di vista economico e politico per avere un Paese più stabile", ha assicurato lo stesso Letta pur sapendo che più si avvicina il congresso più le fibrillazioni interne al partito rischiano di farsi aspre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.