"L'Italia come Iraq o Iran”. L’ultimo delirio di Rula Jebreal contro la Meloni

La giornalista palestinese infanga il premier e accusa il governo di limitare la libertà di informazione: "Mi sento come in Iraq o in Iran"

screen da In Onda  / La7
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La libertà di stampa è in pericolo. La libertà di informazione è centellinata dall’esecutivo di centrodestra. E l’Italia, più in generale, sta velocemente scivolando verso i paesi meno liberi e più autoritari come l’Iran e l’Iraq. Ecco il riassunto del Rula Jebreal pensiero. L’attivista e giornalista anti-Meloni per eccellenza torna all’attacco a In Onda, il programma serale condotto da Luca Telese e Marianna Aprile. Questa volta a finire nel mirino della scrittrice è l’accusa della sinistra a Rai News sulla presunta mancata informazione in merito all’esito delle elezioni legislative francesi.

Il teatro dello scontro, ironia della sorte, è il solito salottino della sinistra su La7. E proprio mentre si discute di una maggioranza allergica all’informazione libera e anti-governativa, Rula Jebreal si ritrova a sparare a palle incatenate contro Giorgia Meloni in compagnia di Massimo Giannini, editorialista di Repubblica e figura lontanissima da Fratelli d’Italia e soci. Ma davanti a questo evidente paradosso la giornalista non molla di un millimetro e scaglia accuse contro il premier italiano e non solo. Riferendosi alla polemica su Rai News, colpevole secondo la sinistra di non aver dato conto delle ultime elezioni in Francia, l’attivista tuona: "Ormai, dopo quello che abbiamo visto – dice - mi sento in Iraq, in Iran. Cose che accadono solo in Paesi del genere".

Ecco che in un colpo solo Rula Jebreal riesce a infangare sia il presidente del consiglio sia l’intera categoria dell’informazione italiana. Paragonare la libertà di stampa italiana con la totale assenza di libertà in Iraq e Iran, oltre a non alimentare un dibattito costruttivo sul tema, rappresenta l’ennesima falsità da scagliare al governo per affossarlo. Una tecnica tipica della gauche nostrana e utilizzata a più riprese dalla stessa giornalista.

Solo un mese fa, in occasione della promozione del suo libro, la giornalista si era abbandonata alla solita ramanzina anti-destre. "In Tv – aveva sentenziato - si sente solo propaganda è difficile lavorare così.

C’è una totale intolleranza nei confronti della critica e del dibattito". Poi, il martirio: “Rispondono con le querele che vengono recapitate anche in piena notte come è accaduto a Massimo Giannini. Non ci sono molte soluzioni o passa la paura oppure si resta in ginocchio".

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