La conquista di Strasburgo, città francese che accoglie la sede principale del Parlamento europeo, è iniziata con undici mesi di anticipo. Le posizioni delle tre anime che compongono la coalizione di centrodestra si stanno via via definendo. I tre partiti, appartenenti rispettivamente a tre diverse famiglie europee, partono ovviamente da tre logiche ben distinte. L’obiettivo finale, a ben vedere, è comune: scardinare l’attuale maggioranza Ursula, sostenuta anche dai socialisti, e imbastire una colazione popolar-conservatrice in Europa. Il ministro forzista, Antonio Tajani, non ha dubbi sull’ubi consistam del futuro centrodestra europeo:“Esiste una sola maggioranza per sconfiggere la sinistra: quella tra popolari, liberali e conservatori europei”.
I paletti di Tajani e Crosetto
Tra questi, almeno per ora, rimarrebbe fuori il gruppo della Lega, Identità e democrazia. Una delle famiglie europee che, tra gli altri, contiene anche il Rassemblement National francese, principale partito di destra guidato da Marine Le Pen, e Alternative für Deutschland, il partito più a destra dello scacchiere tedesco. Il ministro degli esteri, incalzato dal Corriere della Sera, prova a chiarire la posizione di Forza Italia: nessun veto specifico nei confronti di Matteo Salvini, grandissimi dubbi sulla posizione ideologica dei suoi alleati francesi e tedeschi.
“Non metto veti – esordisce Tajani – sono semplicemente realista”. La realtà è una sola:“In Europa non possiamo decidere da soli. Chiunque conosca le dinamiche europee – aggiunge il ministro – sa che il Ppe non si alleerebbe mai con Alternative für Deutschland e con Marine Le Pen”. La questione, come si può notare, è strettamente politica. Il motivo è presto detto: “Sono partiti anti-europei che hanno nei loro programmi posizioni incompatibili con le nostre”. Nei confronti del numero uno del Carroccio, al contrario, non esiste alcun veto da parte di Forza Italia: “Non c’è alcun veto nei confronti della Lega – assicura il coordinatore azzurro – Se vuole aggiungersi nessuno le vieta di farlo”.
Una posizione ribadita, a stretto giro, anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto. L’esponente di Fratelli d’Italia, vicinissimo al premier, rimarca le differenze tra i Conservatori europei, la grande famiglia guidata da Giorgia Meloni, e il gruppo Identità e democrazia: “Noi – sostiene Crosetto a Repubblica – apparteniamo a un altro gruppo e siamo diversi, come è noto”. Anche in questo caso, come per Forza Italia, il problema non è la Lega di Salvini ma i suoi compagni di viaggio. Francesi da una parte, tedeschi dall’altra.
La posizione di Salvini
Di tutt’altro avviso, ovviamente, Matteo Salvini. Il leader del Carroccio, ripreso dal Corriere della Sera, rispolvera un altro patto che ha segnato la storia del Belpaese. “Che cosa sarebbe successo – si chiede il leghista – se, nel 1994, Silvio Berlusconi avesse escluso il Movimento sociale?”. La strategia di Salvini, volta a difendere la sua famiglia europea, è quella di smussare gli angoli degli alleati italiani e far cadere qualsiasi ipotesi di veto:“A Tajani – risponde secco Salvini – risponderanno gli elettori".
Nel merito, il leader leghista è ancora più puntuale: “Che cosa vuol dire anti-europei? Criticare la Bce che con i suoi atti alza i mutui delle famiglie? Chiedere una politica comune contro l’immigrazione?”.
La campagna elettorale per le elezioni europee del prossimo anno è appena iniziata. La corsa proporzionale esalta, per ora, le differenze tra i partiti. La soluzione del giallo, come spesso accade, arriverà dall’esito delle urne.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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